Crescono i debiti dei siciliani. Bagarre e palline a Sala d’Ercole, via libera al mutuo di 1,8 miliardi

Crescono i debiti dei siciliani. Bagarre e palline a Sala d’Ercole, via libera al mutuo di 1,8 miliardi
28 gennaio 2015

di Maurizio Balistreri

Domani i siciliani si ritroveranno con un altro 1,776 miliardi di debiti. L’ha deciso il parlamento siciliano che con 37 voti a favore, 3 contrari e un astenuto ha varato il ddl che dà il via libera all’accensione di un mutuo proprio di 1,776 miliardi di euro. Una seduta accesa quella di oggi pomeriggio a Sala d’Ercole. A complicare il tutto il guasto al sistema elettronico per il voto. E così dopo qualche decennio, s’è dovuto ricorre al sistema delle palline, come prevede il regolamento. Due per ogni deputato, una bianca, l’altra nera da mettere nell’urna a secondo il voto favorevole o contrario. Detto ciò, possiamo dire che il governo Crocetta è stato “salvato” dalle palline. La maggioranza, infatti, ha tenuto di fronte al voto segreto su un emendamento di Forza Italia che se fosse passato in aula avrebbe stoppato l’operazione finanziaria. Per l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, unico esponente di governo presente a Sala d’Ercole, “la Regione ha gravi problemi di bilancio che vengono dal passato e il mutuo cerca di sanare questa situazione passata. Se non si approvava, la sanità veniva commissariata e dovevamo affrontare un sacco di contenziosi con i fornitori”.

In segno di protesta, prima della votazione, il M5S ha abbandonato l’aula, insieme Lista Musumeci e una parte di FI. “Se lo votino loro il ddl, si prendano la loro responsabilita’”, ha detto la grillina Valentina Zafarana. Mentre i deputati Gino Ioppolo e Nello Musumeci hanno tuonato: “In Sicilia ogni bambino nascera’ con 1.500 euro di debiti l’anno. Abbiamo lasciato gli amici di Crocetta dinanzi alle loro responsabilità”. Per Musumeci, la strada maestra sarebbe stata quella di “non approvare un mutuo ma ottenere da Roma quello che ci è stato negato negli anni”. Secondo Marco Falcone, capogruppo FI all’Ars, “l’avere approvato il mutuo di un miliardo e ottocento milioni di euro con un blitz del vicepresidente Antonio Venturino è stato un atto banditesco. L’accensione del mutuo non sarà utile né tantomeno aprirà alcun credito nei confronti del Governo nazionale, ma è solo un escamotage per prendere una boccata d’ossigeno per i prossimi sei mesi”.

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Il parlamento siciliano tornerà a riunirsi martedì 3 febbraio alle 16 con all’ordine del giorno il Def. Proprio il documento economico-finanziario aveva disegnato un quadro fosco per l’Isola, ancora in recessione e con un indebitamento di circa 8 miliardi di euro.

 

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