Crisi a sinistra, tornano dubbi Pisapia su condizioni con Mdp

Crisi a sinistra, tornano dubbi Pisapia su condizioni con Mdp
Il leader di Campo progressista, Giuliano Pisapia
26 settembre 2017

Il 12 settembre durante la riunione nella sede di Articolo uno a Roma si era siglata la tregua tra Mdp e Campo progressista: assemblea costituente in autunno e richiesta al governo di una svolta sulle politiche economiche, le decisioni prese dal coordinamento. Dialogo proseguito nei giorni successivi ma che ora, secondo quanto si apprende, rischia di interrompersi. Pisapia, riferiscono fonti parlamentari, e’ sempre piu’ tentato dal rilanciare il progetto originario, la formazione di un campo largo. Si sta pensando anche ad una nuova manifestazione da organizzare al Brancaccio. Replicare non l’iniziativa dei Comitati per il No del duo civico Falcone-Montanari ma la kermesse che si tenne il 9 marzo nel teatro romano, dal titolo ‘La prima cosa bella’. In quella Convention nazionale Campo progressista lancio’ il suo piano aperto alla societa’ civile. Poi dopo la fuoriuscita di Bersani da Pd si apri’ il canale per un nuovo soggetto politico. Le condizioni per andare avanti sono a rischio, cosi’ non si puo’ procedere, sta spiegando l’ex sindaco di Milano ai suoi. Diversi i nodi sul tavolo. Il primo e’ la volonta’ di Mdp di allargare a Sinistra italiana. “Ci hanno posto una sorta di aut aut, ma noi su questa strada non ci possiamo stare”, riferisce un fedelissimo di Pisapia. L’atteggiamento da tenere nei confronti del governo e’ un altro problema insoluto. Perche’ l’avvocato milanese non intende rompere con l’esecutivo e, invece, Articolo uno vuole prima del Def avanzare le proposte a Gentiloni e andare ad una trattativa serrata. Ma e’ anche la legge elettorale ad aver ampliato le distanze.

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Perche’ Pisapia – sottolineano sempre fonti parlamentari – ritiene che si debba aumentare la quota maggioritaria, ma anche che il ‘Rosatellum’ bis va nella direzione auspicata da tempo, visto che apre alla spinta alle coalizioni. E’ di nuovo tensione quindi tra le delegazioni di Mdp e di Campo progressista. L’assunto che Pisapia ripete ai fedelissimi e’ che il Pd deve cambiare agenda, direzione e soprattutto la politica economica, che con Renzi al momento non c’e’ alcun rapporto e nessuna eventualita’ di finire in un listone insieme. Detto questo, il ragionamento riferito da parlamentari vicini all’ex sindaco di Milano, e’ che non si puo’ chiudere ad una discussione sul sistema di voto che sta prendendo corpo in Commissione affari costituzionali. E che allo stesso tempo occorrera’ verificare se Renzi intende aprire alle primarie del centrosinistra e continuare una interlocuzione con una parte del Pd. Le nuove tensioni tra Campo progressista e Mdp si registrano proprio alla vigilia della festa di Articolo uno che si terra’ a Napoli fino a domenica. Proprio domenica e’ prevista la presenza di Pisapia e Speranza. L’ex sindaco di Milano non ha fatto sapere ai suoi se partecipera’ o meno ma ha sottolineato in piu’ riunioni che ci sono ostacoli da superare e nel caso occorrera’ farlo presto. Il tema sul tavolo di Campo progressista e’ come procedere in questa fase e come rilanciare il movimento ma il percorso del ‘cartello elettorale’ e’ tornato ad essere nuovamente impervio. Questa sera l’ex sindaco di Milano partecipera’ ad una trasmissione televisiva e gia’ in questa occasione potrebbe sottolineare l’intenzione di andare avanti con il progetto originario. “E chi ci sta ci sta”, spiega un parlamentare vicino all’ex sindaco di Milano.

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