Crocetta si ricandida governatore, Pd trema. Micciché pensa Alfano

Crocetta si ricandida governatore, Pd trema. Micciché pensa Alfano
21 luglio 2017

A meno di 4 mesi dalle elezioni regionali del 5 novembre, lo scenario politico siciliano appare quantomai confuso, con i partiti, di governo e di opposizione, al lavoro per trovare nuovi assetti tra conferme, rotture e riavvicinamenti. Al netto del Movimento 5 Stelle, che marcia deciso verso la tornata elettorale d’autunno dopo la riconferma da parte della base grillina di Giancarlo Cancelleri candidato a Palazzo d’Orleans, l’incognita più grande, neanche a dirlo, è tutta in casa del centrosinistra. Incassato il doppio no del presidente del Senato Pietro Grasso a candidarsi, il Pd è chiamato a valutare con attenzione le proprie mosse, partendo dall’unica certezza: la ricandidatura del presidente della Regione Siciliana uscente Rosario Crocetta. Una decisione, quella del governatore attuale, che sotto lo slogan “La Sicilia ai siciliani” intende inviare un chiaro segnale al Pd contro possibili “ingerenze” romane. “Il candidato non lo sceglie Roma e neppure Milano – ha detto Crocetta -. Io sono in campo”, ricordando al segretario siciliano del Pd Fausto Raciti, che da tempo afferma la necessità di ricostruire una coalizione e un programma prima della scelta del candidato, che “una coalizione c’è già, ed è quella che sta sostenendo il governo”. Sfumata l’ipotesi suggestiva di Grasso a Palazzo d’Orleans, il passaggio dalle primarie di centrosinistra sembra comunque un passaggio obbligato. Una ipotesi che non intimorisce affatto Crocetta, pronto a raccogliere la sfida alla guida del suo Megafono.

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Intanto, a fugare tutti i dubbi sulla posizione del Pd, dovrebbe pensarci domani la segreteria regionale convocata da Fausto Raciti con all’ordine del giorno: “situazione politica regionale”. Alla riunione parteciperanno anche gli assessori regionali dem, la presidenza del gruppo parlamentare all’Ars e i presidenti dell’Assemblea e della direzione regionale del partito. Sul fronte opposto, oggi a parlare è stato il coordinatore siciliano di Forza Italia Gianfranco Miccichè, che intervistato dal Mattino su un possibile accordo tra Fi ed Ap in vista delle regionali siciliane ha spiegato come l’argomento sia sul tavolo, ma che è ancora presto per dire concluso l’accordo. “Bisogna capire bene che cosa si può fare – ha detto -. È tutto legato al quadro nazionale. Certo, il principio non è accoglierli in Forza Italia, ma farne la nostra quarta gamba. Ci sono tutte le condizioni per tornare ai fasti di un tempo”. Per Miccichè “il vento tira dalla nostra parte”, e sul candidato del Movimento 5 Stelle Cancelleri osserva: “E’ debole e nemmeno così amato dentro il Movimento. Credo vadano incontro a una delusione”. Per il centrodestra il nome in campo, come 5 anni fa, al momento è quello di Nello Musumeci. Il leader dell’opposizione regionale, però, pur godendo di una stima pressoché trasversale all’interno del centrodestra siciliano potrebbe non essere una scelta pienamente condivisa, in vista di futuri accordi di coalizione, come spiega lo stesso Miccichè: “E’ un ottimo candidato”, “il punto è la sua provenienza: nel momento in cui stiamo aprendo ai centristi, sarebbe difficile far passare un nome che viene dalla destra pura”.

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