Csm aprirà istruttoria ma nessuna pratica di trasferimento per Zuccaro

3 maggio 2017

Il Consiglio superiore della magistratura aprirà un`istruttoria sul caso Zuccaro-Ong, anche con acquisizione di atti e documenti e con audizioni, ma non verrà avviata una pratica per valutare se esistano presupposti per un trasferimento d’ufficio per incompatibilità, ex art 2. Dovrebbe essere questo l`orientamento del Comitato di Presidenza di Palazzo dei Marescialli che si è riunito questo pomeriggio per valutare le dichiarazioni del procuratore capo di Catania, Carmelo Zuccaro, sui presunti rapporti tra alcune Ong e i trafficanti di esseri umani, secondo quanto si apprende. La richiesta di pratica a tutela del procuratore, presentata dal consigliere laico Pierantonio Zanettin, verrà trasmessa in prima commissione per le valutazioni del caso. Chi finanzia alcune delle Ong che partecipano ai soccorsi ai migranti nel Mediterraneo? E’ l’interrogativo chiave posto a piu’ riprese Zuccaro, nel corso dell’audizione davanti alla Commissione Difesa del Senato. “Ci sono Ong di recente costituzione”, ha detto in sostanza Zuccaro riprendendo quanto gia’ affermato nelle scorse settimane in Comitato Schengen, “che operano con mezzi economici assai ingenti”. Conoscere l’origine di questi mezzi “sarebbe importante”, posto che nelle fila di queste organizzazioni ci sono anche elementi “il cui profilo non collima esattamente con quello di filantropi”. Nessuna intenzione “di fare di tutta l’erba un fascio”, ha ammesso il procuratore, “e’ chiaro che Medici senza frontiere o Save the Children, ad esempio, non devono dimostrare niente a nessuno ma non tutte le ong sono sullo stesso piano: se qualcuna usa navi che battono bandiera di Paesi non disposti a collaborare o se qualcun’altra non accetta di comparire davanti a una Commissione come questa per chiarire i propri canali di finanziamento, ho il dovere di porre delle domande e di cercare delle risposte”.

Sull’esistenza di contatti tra le organizzazioni e i trafficanti, Zuccaro – finito nei giorni scorsi al centro delle polemiche anche per alcune interviste – ha ribadito di “non disporre di dati processualmente validi (“non ne chiesti ai servizi di intelligence, quelli che ho arrivano da Frontex, dalla Marina, dalla Guardia costiera”) ma di “avere il dovere, come magistrato, di segnalarne l’esistenza e di chiedere di essere messo nelle condizioni di poter disporre di maggiori strumenti investigativi”. Anche perche’, ha confermato, “siamo in una fase in cui non riusciamo a svolgere indagini di ampio respiro. E il focus della nostra attivita’ non sono le ong ma i trafficanti di esseri umani e anche chi, in Italia, specula sul business dell’accoglienza. A cominciare dalle mafie”. Fondamentale, ad esempio, per il procuratore di Catania sarebbe poter intercettare le comunicazioni “telefoniche e telematiche”, in particolare il “traffico satellitare” in partenza dalle navi che chiedono il soccorso o da imbarcazioni ‘sospette’ che le accompagnano: “quando i soccorsi vengono effettuati da navi militari, la raccomandazione degli scafisti e’ quella di gettare i satellitari. Quando invece i soccorsi vengono effettuati da navi private, i satellitari vengono recuperati da terze persone e riutilizzati: e’ provato che telefonate in momenti successivi siano state fatte con lo stesso apparecchio”. Altre idee-proposte: “le navi delle ong non dovrebbero battere bandiera dello Stato in cui vengono varate e acquistate, ma quella dello Stato in cui la ong ha sede. Molte di loro battono bandiera di Stati come le Isole Marshall, il Belize o Panama con i quali la collaborazione giudiziaria e’ difficile”.

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Mentre “quando la centrale operativa della Guardia costiera accerta che le navi delle ong staccano il transponder, dei mezzi aerei dovrebbero alzarsi in volo e seguirne la rotta per vedere se entrano in acque libiche o comunque violano le norme. Il transponder non da’ segnale solo se entra in una zona d’ombra o se viene disattivato: e’ una circostanza da accertare”. Zuccaro – che martedi’ 9 maggio sara’ sentito in Commissione antimafia – ha sottolineato anche come il fenomeno migratorio vada assumendo dimensioni sempre piu’ estese: “il nostro Paese non e’ in grado di ospitare tutti i migranti, compresi quelli economici”, ha fatto osservare: “la differenza tra questi ultimi e i rifugiati non e’ un discrimine per gli operatori umanitari ma e’ importante per lo Stato,il controllo dei flussi migratori non puo’ che competere agli Stati”. La coincidenza temporale con l’audizione di oggi ha intanto con ogni probabilita’ fatto slittare a domani la valutazione del Comitato di presidenza del Csm sulle dichiarazioni del procuratore capo: “sottoporro’ la questione in Comitato per fair play istituzionale – ha detto il vicepresidente di Palazzo dei Marescialli, Giovanni Legnini – aspettare qualche ora non sarebbe male”. “Il mio auspicio – ha confessato Zuccaro – e’ che il Csm mi metta nelle condizioni di lavorare nel miglior modo possibile. Il Csm deve tenere conto anche di altre esigenze ma non c’e’ contrasto con l’esigenza di poter disporre di tutti i necessari supporti investigativi”.

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