Cuffaro torna libero: “Io ho pagato i miei errori, altri no. La Sicilia? Non credo che sia cambiata in meglio”

Cuffaro torna libero: “Io ho pagato i miei errori, altri no. La Sicilia? Non credo che sia cambiata in meglio”
13 dicembre 2015

E’ uscito dal carcere di Rebibbia alle 10 e 15 circa Salvatore Cuffaro, ex Governatore della Regione Sicilia. “Non tornerà a fare politica – ha detto, l’avvocato Marcello Montalbano, il suo legale – fa parte del passato. Quello è stato per lui un periodo bello ma ormai appartiene ad una vita precedente”. Cosa fara’? “Si dedicherà al volontariato, andando in Africa, a collaborare per quell’ospedale che durante la sua presidenza alla Regione Sicilia, è stato realizzato”. Cuffaro, all’uscita dal carcere, “è rimasto abbagliato dal raggio di sole che lo ha colpito dopo il lungo periodo di detenzione – ha aggiunto l’avvocato – questo evento ha fatto breccia in lui. Ora sta riabbracciando i suo i cari. Ci sono tutti i suoi famigliari ad accoglierlo”. Poi le prime parole dell’ex governatore della Sicilia: “Andrò a vedere mia madre. Non mi hanno permesso di vederla. Uno Stato che vuole rieducare non può dire non ti facciamo vedere tua madre perché siccome ha l’arteriosclerosi l’incontro sarebbe svuotato da ogni contenuto di umanità – spiega -. Io credo che lo Stato non debba dirlo e soprattutto chi per conto dello Stato amministra la giustizia”. Cuffaro tiene a precisare che “nella mia coscienza sono innocente. Sono andato a sbattere contro la mafia. Tornassi indietro metterei un airbag. Ho fatto degli errori, non mi voglio nascondere io li ho pagati, altri no. Ora credo di avere il diritto di ricominciare”.

E ancora. “Non credo la Sicilia sia cambiata in meglio. Io credo che Vecchioni abbia detto una cosa con amore. Forse non lo sa Crocetta ma pure questo è amore”. “La Sicilia, la nostra terra, è straordinaria, bellissima e merita di essere servita – aggiunge – Quello che vedo nella politica di oggi in Sicilia è poco amore per le cose che si fanno. Quando non ci sono ideali la politica rischia di essere sterile e inumana. È diventata cattiva la politica di ora”. Il politico da un milione di voti sottolinea: “Credo che io abbia il dovere di continuare ad occuparmi dei detenuti e di seguire le vicende delle carceri perché possano diventare più umane e vivibili. Vivendo in questi anni dentro una cella insieme ad altri ho capito quanto è importante non sentirsi abbandonati e dimenticati”. “Andrò in Africa nell’ospedale che ho fatto costruire quando ero presidente della Regione – aggiunge spiegando ai cronisti come sarà il suo futuro -. La società Motherworld Foundation che lo ha in gestione mi ha contattato in questi ultimi mesi ed abbiamo organizzato la mia esperienza di medico volontario in Africa che farò non appena avrò sistemato alcune vicende della mia famiglia”. Ma non riesce a trattenersi nel non parlare di politica:  “Io non partecipo alla disfida di Barletta che c’è contro Crocetta. Per due motivi: primo perché Crocetta non è Ettore Fieramosca, secondo perché io non mi schiererei mai dalla parte dei francesi”.

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SCHIFANI “Bentornato Totò. Ora hai il diritto di riprenderti la tua vita”. Lo ha scritto su twitter il presidente dei senatori di Area popolare Ncd-Udc, Renato Schifani.

CRACOLICI “Sono stato un avversario di Cuffaro nella politica, ma non posso non esprimergli l’augurio che possa ritornare alla sua vita e ai suoi sogni” Lo ha scritto su twitter  il deputato all’Ars del Pd, Antonello Cracolici.

CICCHITTO “Esprimo a Totò Cuffaro i migliori auguri per la vita libera che è davanti a lui e il pieno apprezzamento per il modo in cui egli ha dichiarato di volerla impiegare”. Lo dice il parlamentare di Ncd, Fabrizio Cicchitto.

PRESTIGIACOMO “Dopo una gogna mediatica e giudiziaria davvero indegna di un Paese civile, Totò Cuffaro ha finalmente potuto lasciare il carcere dopo quasi cinque anni. Voglio sottolineare l’estrema pacatezza di un uomo che ha scontato la sua pena in modo signorile, senza mai scadere in comportamenti scomposti anche quando gli sono stati negati diritti fondamentali”. Lo dice la parlamentare di Fi, Stefania Prestigiacomo. “Chi in questi anni si è scagliato contro di lui in modo indegno dovrebbe solo vergognarsi e rimettersi alla propria coscienza per l’odio che ha nutrito nei confronti di Cuffaro – aggiunge – E’ doveroso ricordare quando nacquero problemi per la visita alla madre ammalata: feci allora un appello al ministro della Giustizia per fare luce sul diniego e su un’ispezione, mai portata a termine. Ho presentato inoltre un’interrogazione formale per chiarire i tanti diritti negati al detenuto Cuffaro che, ribadisco, non si è mai lamentato. Oggi Cuffaro è un uomo libero, ma sulle discriminazioni subite si dovrà fare chiarezza”.

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Articolo aggiornato alle 20:21

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