Dalai Lama: “Paesi accolgano migranti e se ne prendano cura”

18 settembre 2017

Anche i migranti “sono l’oggetto della nostra compassione. Non bisogna discriminarli, ma accoglierli, in quanto fratelli che stanno affrontando un periodo di grande difficolta’ cui va dato un rifugio temporaneo”. E’ l’appello del Dalai Lama, oggi a Palermo dove e’ tornato dopo 21 anni. Per Tenzin Gyatso, leader spirituale del Tibet e Premio Nobel per la Pace, le nazioni che ospitano “devono offrire subito istruzione ai bambini, addestramento al lavoro per gli adulti. Proprio per dare loro gli strumenti per ricominciare nei loro luoghi, favorendo la pace e il benessere”. La Sicilia e’ una regione dove gli uomini “sono capaci di accogliere i migranti, compassionevoli”. E la politica “ha un suo ruolo in questo, la politica compassionevole e’ giusta, il resto e’ sporco e porta all’inganno”, ha aggiunto il Dalai Lama, al quale il sindaco Leoluca Orlando ha consegnato, oltre alla medaglia della citta’ di Palermo, la Carta di Palermo, “una cosa buona”, ha aggiunto”. Bisogna “sviluppare la compassione che e’ gia’ dentro l’individuo. Una compassione spinta dall’intelligenza”, cioe’ “che comprende, che supera i confini di chi e’ vicino a noi”.

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“Dovunque vado considero chiunque incontro come me, con eguali desideri e sentimenti profondi – ha detto ancora il Dalai Lama nella sua conferenza su “Educazione alla gioia al Teatro Massimo di Palermo -. Il seme della compassione, in particolare, e’ presente in tutti noi sin dalla nascita, perche’ veniamo da una madre. Questo contatto, questa radice di affetto sono il seme della compassione. Ma quando si cresce, diventa dormiente, non viene sviluppato, poiche’ il sistema di istruzione e di educazione e’ improntato su valori materiali che, cosi’, diventano anche quelli della società”. “La societa’ e’ materialista – ha proseguito – perche’ il sistema di educazione e’ improntato sul materialismo. Dobbiamo unire questo germe, questa buona disposizione del cuore con l’intelligenza. Deve diventare un fattore, una ‘materia’ che entra nel sistema educativo. E la comunicazione, i media hanno anche loro una responsabilita’ e un ruolo in questo percorso”. La tappa palermitana arriva dopo quelle di Taormina e Messina. Incontri che traggono spunto da “Il Libro della Gioia. Dialogo tra due Nobel per la Pace”, dialogo con l’arcivescovo africano Desmond Tutu, raccolto da Douglas Abrams. Nel volume si approfondisce il tema della gioia come attitudine, atteggiamento mentale che porta come conseguenza la mutazione del sentire degli esseri umani, dunque ad un cambiamento delle loro decisioni e azioni. “Tutti ne sono capaci – ha detto – dobbiamo coniugare questa forza interiore con l’intelligenza”.

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