S’è dimesso da Panorama e dalla Mondadori per il principio del “give back”, come viene definito in America. Ovvero, per “restituire” qualcosa al tuo Paese, “che ti ha dato tanto”. E così, Giorgio Mulè, correrà per Forza Italia in Liguria per un seggio alla Camera. “Una scelta netta dalla quale non si può tornare indietro”, piace sottolineare al giornalista.
Dalla Redazione verso il Palazzo
“Sì, un Palazzo che deve recuperare l’onore della funzione che gli è stato attribuito, la capacità di essere un punto di riferimento. E deve sentir tremare le gambe chi ci entra dentro, per sentire di dover essere all’altezza di quel Palazzo. Quindi, sì dalla redazione al Palazzo, ma con grande umiltà e grande senso del dovere nel rispetto delle istituzioni e del Paese in generale. Mi sono dimesso ancor prima della mia candidatura, il che vuol dire che non avrò nessuna aspettativa, nessun ‘paracadute’”.
Il perché della scelta.
“Tutto nasce da un percorso personale che ti porta alla soglia dei cinquant’anni con trent’anni di lavoro, di sacrifici, di traguardi raggiunti, di sfide vinte nel giornalismo e che ti porta a decidere ad aprire una nuova pagina che in America chiamano del ‘vive back’, della restituzione. Quindi di restituire al tuo Paese, che ti ha dato tanto. Da qui il mio impegno in politica come missione per servire l’Italia.
Una priorità?
Il Pil, tra gli ultimi in Europa, deve tornare a esprimere percentuali degne di un Paese come il nostro e non da fanalino di coda, affinché l’Italia possa tornare protagonista”. G. Min.
