Stretta Usa su dazi, a rischio 37 miliardi

Stretta Usa su dazi, a rischio 37 miliardi
30 aprile 2018

I nuovi dazi Usa mettono a rischio 37 miliardi di made in Italy, secondo uno studio di Unimpresa. In una nota, si spiega che questa è la cifra di prodotti italiani che ogni anno vengono esportati negli Usa e che ora potrebbero subire gli effetti negativi della “stretta” imposta dall’amministrazione del presidente Donald Trump. Il dato, frutto di una analisi del Centro studi di Unimpresa, si riferisce al 2016 e risulta in crescita di quasi un miliardo (+2,6%) rispetto all’anno precedente: nel 2015 l’export di made in Italy negli Usa si è attestato a 35,9 miliardi e nel 2014 era a 29,8 miliardi. La categoria “macchinari” nel 2016 è risultata la più rilevante con 7,1 miliardi di euro (20% sul totale), seguita dagli autoveicoli con 4,5 miliardi (12%) e dalla categoria “navi, treni, aerei” che pesa per 3,6 miliardi (9,89%). Gli Usa, spiega Unimpresa, sono un mercato importantissimo oltre che strategico per il made in Italy e le barriere doganali appena introdotte ci preoccupano. La momentanea esclusione dell’Unione europea dai dazi per i metalli non basta, Washington deve pensare a misure permanenti” commenta il consigliere di Unimpresa, delegato all’internazionalizzazione, Mario Ciardiello.

Le esportazioni italiane negli Usa ammontano a 36,7 miliardi di euro

Secondo l’analisi dell’associazione, basata su dati dell’Istat, il totale delle esportazioni italiane negli Stati Uniti d’America ammonta a 36,7 miliardi di euro. Il dato di si riferisce al 2016 e risulta in aumento di 940 milioni (+2,61%) rispetto al 2015 quando l’ammontare di export di made in Italy verso gli Usa si è attestato a 35,9 miliardi; nel 2014 era a 29,8 miliardi. Nel dettaglio, sul totale delle esportazioni, nel 2016 gli alimentari pesano per 2,02 miliardi (5,49%), in crescita di 137 milioni rispetto al 2015 (+7,25%); le bevande “pesano” per 1,7 miliardi (4,66%), in crescita di 74 milioni (+4,49%) sul 2015; il settore tessile vale 515 milioni (1,39%), in diminuzione di 34 milioni (-6,19%) sull’anno precedente; quota 1,5 miliardi (4,25%) per l’abbigliamento, in discesa di 95 milioni (-5,71%) sul 2015; per quanto riguarda la pelle, l’ammontare delle esportazioni di è attestato a 1,7 miliardi (4,73%), in calo di 56 milioni (-3,11%).

Cresce l’export dei macchinari mentre cala quello di autoveicoli

Cambiando area, il settore della chimica ha fatto registrare esportazioni per 1,6 miliardi (4,46%) in crescita di 44 milioni (+2,74%) sull’anno precedente; nel 2016, poi, sono stati esportati prodotti farmaceutici per 1,9 miliardi (5,26%), cifra in aumento di 415 milioni (+27,18%) sul 2015; l’export dei minerali si è attestato a 1,3 miliardi (3,76%), in crescita di 62 milioni (+4,67%), mentre quello dei metalli è calato di 456 milioni (-31,58%) a quota 988 milioni (2,68%). L’elettronica vale 1,3 miliardi (+3,56%), valore in crescita di 31 milioni (+2,41%) rispetto ai 12 mesi precedenti. Crescita di 212 milioni (+3,05%) per i macchinari, che ora pesano 7,1 miliardi (19,40%), mentre è risultato in calo di 375 milioni (-7,66%) l’ammontare delle esportazioni di autoveicoli, sceso a 4,5 miliardi (12,24%); l’export di navi, treni e aerei ammonta a 3,6 miliardi (9,89%), in salita di 873 milioni (+31,43%). Nel 2016, poi, sono stati esportati mobili per 911 milioni (2,47%) in crescita di 90 milioni (+10,96%); altri prodotti di manifattura pesano per poco più di 2 miliardi (5,45%), in salita di 114 milioni (+6,01%). Il resto delle esportazioni di made in Italy, che non rientrano nelle categorie fin qui analizzate, valgono 3,8 miliardi (10,32%), in discesa di 96 milioni sul 2015 (-2,46%).

Leggi anche:
Intelligenti, sostenibili e sicure: ecco le autostrade del futuro

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti