De Puyfontaine apre a dialogo con governo. Rete su sfondo

De Puyfontaine apre a dialogo con governo. Rete su sfondo
Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi
5 ottobre 2017

Vivendi apre al dialogo con il governo e le autorità italiane. Il gruppo francese azionista della società italiana con il 23,9% lancia un messaggio conciliante a esecutivo e Authority per fare uscire Tim dall’impasse in cui l’azienda è finita dopo i provvedimenti di Agcom, Consob e del Comitato del governo sul Golden power, nel giorno in cui una nuova perquisizione della Gdf negli uffici di Parigi riporta al centro lo scontro con Mediaset dopo la vicenda Premium e la scalata al gruppo di Silvio Berlusconi di cui Vivendi detiene oltre il 29%, scontro finito in tribunale. Il presidente del gruppo, Arnaud de Puyfontaine, parlando da Capri per partecipare alla due giorni del Digital Summit, palco in cui addetti ai lavori si confrontano sul futuro del digitale e delle telecomunicazioni, è stato chiaro: “Sono disponibile – ha detto – a incontrare esponenti delle autorità e del governo per discutere gli investimenti di Vivendi in Italia. Vivendì vuole essere parte dello sviluppo del paese”. Il presidente ha confermato che per Vivendi Tim è un investimento strategico per costruire una media company del Sud Europa. De Puyfontaine ha ribadito di avere un atteggiamento pragmatico sul gruppo: tutto ciò che crea valore va preso in considerazione anche soluzioni sulla rete, riaccendedo il tema mai sopito sul suo destino. Sullo scorporo ha detto “non ho nessun pregiudizio, su niente”.

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In un secondo momento l’azienda ha precisato, a scanso di fraintendimenti, che la rete “resta strategica e che su questo aspetto non c’è nulla in agenda”. Dunque nessun progetto dietro l’angolo. Ma il tema resta sullo sfondo. Anche su Sparkle, la società dei cavi sottomarini internazionali su cui vi sono spesso state indiscrezioni per un possibile esercizio dei poteri speciali da parte del governo, responso che dovrebbe arrivare a metà mese, il presidente ha spiegato: “non entro nel merito ma faremo quello che deve essere fatto per fare in modo che tutti siano contenti”. L’obiettivo di Vivendi per Tim “è trovare la migliore decisione per l’azienda e per tutti gli stakeholder. Sono molto pragmatico, non ho idee preconcette su Tim e su come faremo il successo della compagnia”. Maggiore chiarezza arriverà con il piano industriale su cui il gruppo, con il nuovo ad, Amos Genish, ha iniziato a lavorare. Quello cui punta Vivendi è “la convergenza – ha spiegato – che è centrale per la strategia del primo azionista di Tim per costruire un potente media group focalizzato sul Sud Europa”. “Noi ci stiamo espandendo in Italia – ha aggiunto il presidente di Tim – perché si tratta di un mercato dove vediamo grandi opportunità di sviluppare una infrastruttura che permetterà a pubblico e clienti di usare le reti fisse e mobili per accedere a contenuti di alta qualità a pagamento”.

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Le parole di de Puyfontaine hanno alimentato gli acquisti sul titolo in Borsa che in avvio di seduta ha segnato un rimbalzo di quasi il 2% per chiudere con un guadagno intorno all’1%. Sul tema della rete è invece tornato il presidente di Open Fiber Franco Bassanini che ha messo in evidenza come sia il contesto regolatorio sia quello tecnologico, spingano secondo lui verso quello che il modello della stessa Open Fiber. In particolare Bassanini ha ricordato il nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche licenziato dal Parlamento europeo che concede ai regolatori nazionali più poteri per obbligare gli incumbent ad aprire le reti ai loro concorrenti, privilegiando di fatto il modello wholesale-only, quello degli operatori non verticalmente integrati come OF. Inoltre Bassanini ha spiegato che la direzione è quella di una convergenza tra la rete fissa in fibra, e quella futura 5G, che come sempre più operatori sembrano chiedere, è bene sia costruita da uno solo che non faccia concorrenza alle società. Per la tecnologia 5G “conviene che la rete la faccia uno per tutti. Sono sempre di più gli operatori di servizi – ha detto – che ci chiedono che la faccia uno solo per tutti e la metta a disposizione senza essere concorrenti sul mercato retail”.

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