De Rossi addio a Roma, dopo 18 anni finisce era. “Ma voglio giocare, mi farei un torto a smettere”

14 maggio 2019

Daniele De Rossi saluta la Roma. Ma piu’ ancora di questo, il fulmine a ciel sereno e’ l’annuncio che, a quasi 36 anni, proseguira’ all’estero la sua carriera. Dopo quella di Francesco Totti, il club ammaina un’altra bandiera. Contro il Parma, il 26 maggio all’Olimpico, sara’ l’ultima gara in giallorosso del centrocampista, ‘Capitan Futuro’, che ha disputato tutta la carriera con quella maglia, dopo gli inizi con l’Ostia Mare dal 1997 al 2000.

“Stamattina ho avuto 500 messaggi. Vedro’ se c’e’ qualche offerta, ma al momento non ho direzioni particolari –  ha detto De Rossi nella conferenza stampa di addio alla Roma -. Io mi sento un calciatore e mi ci sono sentito quest’anno. Ho ancora voglia di giocare a pallone, mi farei un torto a smettere adesso”. Il capitato ha tenuto a precisare che “la sensazione che si sarebbe potuto andare avanti per uno o due anni c’era, ma sono decisioni che si prendono a livello societario e globalmente: la societa’ e’ divisa in piu’ parti, sono cose che vanno rispettate e non posso uscire diversamente”.

Per il presidente del Club Jim Pallotta, “per 18 anni, Daniele e’ stato il cuore pulsante dell’AS Roma”. “Ha sempre incarnato il tifoso romanista sul campo con orgoglio – ha aggiunto – affermandosi come uno dei migliori centrocampisti d’Europa, a partire dal suo debutto nel 2001 fino a quando ha assunto la responsabilita’ della fascia da capitano. Ci commuoveremo tutti quando, contro il Parma, indossera’ per l’ultima volta la maglia giallorossa e rispettiamo la decisione di proseguire la sua carriera da calciatore, anche se, a quasi 36 anni, sara’ lontano da Roma”. Come Totti romano e romanista, De Rossi e’ cresciuto nel settore giovanile della societa’ e con la maglia giallorossa ha collezionato, fino ad oggi, 615 presenze, segnando 63 reti nei suoi 18 anni di militanza. Tanti ne sono passati da quel 30 ottobre 2001. All’Olimpico si giocava Roma-Anderlecht, sesta e ultima partita del girone di Champions League della squadra capitolina. Al 71′, sul risultato di 1-1, entro’ in campo un ragazzino di 18 anni con la maglia numero 27. Oggi De Rossi occupa il secondo posto tra i calciatori con piu’ partite nella Roma, alle spalle dello stesso Totti.

E’ entrato a far parte del settore giovanile del Club nel 2000, arrivando a debuttare in prima squadra appunto nel 2001, prima di affermarsi rapidamente come uno dei migliori interpreti del suo ruolo. Presenza dominante nel cuore del centrocampo per quasi due decenni, De Rossi ha ufficialmente ereditato la fascia di capitano da Totti a seguito del suo ritiro nel maggio del 2017. Con la Roma, ha vinto per due volte la Coppa Italia nel 2007 e nel 2008 e per una volta la Supercoppa nel 2007, segnando un gol decisivo a San Siro contro l’Inter. E’ stato anche campione del mondo in maglia azzurra nel 2006 e con l’Italia ha giocato 117 volte, realizzando 21 reti. Ha partecipato a tre mondiali. Una carriera macchiata, pero’, da qualche espulsone di troppo. A parte le doti di giocatore, una caratteristica che tutti – avversari e non – hanno sempre riconosciuto a De Rossi e’ quella di saper parlare uscendo dalla banalita’ che spesso accompagnano le esternazioni dei giocatori. E’ uno che se parla e’ perche’ ha qualcosa da dire e lo fa senza giri di parole. E spesso questa sincerita’ gli ha causato problemi, anche con i tifosi della curva Sud, se c’era da difendere un compagno. Capitano carismatico sempre, dentro e fuori dal campo, non ha mai avuto paura di metterci la faccia. “Per 18 anni, Daniele e’ stato il cuore pulsante dell’AS Roma” il tributo del presidente James Pallotta. Contro il Parma ultimo match da romanista, poi De Rossi volera’ all’estero. E la Roma saluta l’ultima sua bandiera.

LE REAZIONI 

“L’addio di De Rossi alla Roma? Non me lo aspettavo, ha sorpreso anche me. Al di la’ del tifo, penso che Daniele sia stato un gigante. Nel calcio italiano una persona come lui non e’ facile trovarla: non posso che dirgli grazie, e’ una persona intelligente ed evidentemente ha fatto le sue valutazioni”. Cosi’ il presidente del Coni, Giovanni Malago’, a margine del forum al Corriere dello Sport in merito all’addio di Daniele De Rossi.

“Un estraneo alla Roma, Pallotta con i suoi impiegati, calpesta una bandiera di Roma e della AS Roma come De Rossi. Pallotta fai il costruttore e lascia la ROMA, vergogna!”. Lo scrive in un tweet il senatore Maurizio Gasparri.

“Sono convinto che se potesse finirebbe la carriera a Roma”. Lo dice Marcello Lippi, ex ct che lanciò Daniele De Rossi in nazionale. “Se è responsabilità delle società? Di questo non dico niente, parlo delle mie impressioni perché non ho neanche parlato con Daniele – aggiunge Lippi -. Probabilmente, siccome la voglia di giocare a calcio è ancora grande, ha deciso di andare altrove per non smettere. Ci siamo goduti questa persona straordinaria, un grande campione e un ragazzo fantastico. Ho avuto il piacere e l’onore di farlo esordire in nazionale, e di accompagnarlo fino a diventare campione del mondo”.

“Prima o poi si chiude sempre un ciclo per un calciatore, ma sinceramente e’ una cosa che mi sorprende”. Cosi’ Paolo Maldini, bandiera e attuale dirigente del Milan, commenta l’addio alla Roma di Daniele De Rossi. “Non me l’aspettavo – dice ancora a margine di un evento della Lega serie A all’Ara Pacis -, ma lui e’ sempre stato un’anima molto indipendente. Sapra’ bene quel che fa e quello che vuole, anche se di sicuro e’ una scelta dolorosa ma il suo amore per la Roma non e’ certo in discussione”. “Come giocatore e’ sempre stato un capitano di fatto in campo, di grande personalita’ e grande tecnica, uno dei calciatore che ho piu’ ammirato”.

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