Debutto sul palco di Yumi, il primo direttore d’orchestra robot. “Addestrarlo è stato difficile ma meraviglioso”

14 settembre 2017

Con la sua voce Andrea Bocelli ha riempito di emozioni il Teatro Verdi di Pisa, ma per una volta qualcuno gli ha rubato la scena. Gli occhi erano tutti per Yumi, il primo robot direttore d’orchestra mai visto su un palco. E’ stata questa macchina progettata dalla svizzera ABB, la vedette del concerto di beneficenza che ha chiuso la prima edizione del “Festival internazionale della robotica” di Pisa. Questo prototipo a due braccia meccaniche, specializzato nell’assemblaggio di piccoli pezzi, ha diretto il celebre tenore italiano e la soprana Maria Luigia Borsi oltre all’orchestra Filarmonica di Lucca sulle note del Rigoletto di Giuseppe Verdi e di altre celebri arie. Per imparare a usare la bacchetta Yumi ha seguito un lungo training con il maestro Andrea Colombini: “Yumi, vista la grande elasticità del braccio, ha esattamente la stessa mobilità del mio braccio. Addestrarlo è stato difficile ma meraviglioso. Il lavoro è stato molto lungo: sei minuti di musica e 17 ore di lavoro. Ma vi posso assicurare tranquillamente che ti ci affezioni perchè l’azione l’interazione è una bella cosa. Ma è sempre una macchina e questo è il suo limite”. Yumi può dirigere dei singoli brani, ma non sa improvvisare né interagisce con i musicisti. Insomma, i direttori d’orchestra in carne e ossa possono dormire sonni tranquilli, come ha spiegato il violinista Brad Repp: “Questo non è il futuro, non c’è nessuna possiblità che lo diventi. Ma è interessante, è gradevole da vedere, è simpatico”.

 

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