Decreti fantasma e risparmiatori furiosi, i truffati dalle banche tornano in piazza

Decreti fantasma e risparmiatori furiosi, i truffati dalle banche tornano in piazza
17 aprile 2019

Nessun euro arriverà entro l’anno ai risparmiatori truffati dalle banche. Centinaia di famiglie sono pronte a rinfocolare la battaglia contro il governo. Un governo, quello Lega-M5S, che intanto gondola per una stimata crescita dell’Italia dello 0,2 per cento grazie a dei provvedimenti “fantasma”. Uno scenario pirandelliano che fa a pugni con la triste realtà. Ma andiamo con ordine. E partiamo dai decreti legge “Sblocca cantieri” e “Crescita”. Finora, nessuna traccia, soltanto annunci. E tanti, forse troppi. Ieri, dopo settimane di chiacchiere, doveva andare in Gazzetta Ufficiale. Lo aveva comunicato lunedì Luigi Di Maio: “Tra oggi e domani i decreti ‘Sblocca cantieri e ‘Crescita’ dovrebbero andare in Gazzetta”. Niente. Ieri, altro annuncio. “Tutti aspettano la pubblicazione (decreto Crescita, ndr) in Gazzetta, quindi spero che avvenga il prima possibile, ma è un decreto complesso, quindi va messo nel migliore dei modi”, ha scandito da Abu Dhabi, il ministro dello Sviluppo economico.

E se Di Maio parla di “decreto complesso”, il suo collega, Matteo Salvini, se ne lava addirittura le mani. “Per me è tutto fatto – puntella il vice premier leghista -. I dossier sono in mano alla presidenza del Consiglio”. Come dire non è colpa mia ma del premier. Eppure si festeggia. “Bene dati Istat! Con il nostro decreto Crescita diminuiscono finalmente le tasse alle imprese – strilla Salvini -. Siamo soddisfatti: dalla Lega arrivano i fatti”. La megafonata giunge subito dopo la quantificazione della riduzione del peso fiscale sulle imprese con le misure del decreto “Crescita”, stimata dal presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, nell’audizione davanti alle commissioni Bilancio di Senato e Camera sul Def. In sintesi, per il presidente dell’Istituto di statistica, nel decreto “Crescita” “i provvedimenti simulati riferiti al ripristino dei super-ammortamenti e alle modifiche della mini-Ires sono attesi generare una riduzione del prelievo fiscale per le imprese pari a 2,2 punti percentuali”.

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Anche Bankitalia è stata chiamata in audizione in Senato. A regime il Pil può aumentare “di 0,2 punti percentuali per anno circa per effetto dell’intero ammontare di investimenti pubblici previsti” mentre “sul 2019 non valuterei effetti rilevanti dati i ritardi”, ha detto Eugenio Gaiotti, capo del dipartimento economia e statistica della Banca d’Italia. Quanto basta da far esultare i 5stelle. “Dall’approvazione della Manovra in avanti abbiamo iniziato a rilanciare consumi e investimenti, sostenendo la ripresa occupazionale e lavorando sull’export e sugli aiuti alle imprese, e ora iniziamo a vedere i primi risultati delle nostre manovre espansive”, affermano i parlamentari del M5s delle commissioni Bilancio e Lavoro della Camera. Dimenticando che, la stessa Bankitalia, stima che un aumento permanente dello spread pari a 100 punti base, come quello attuale, riduce la crescita di “0,1 punti percentuali dopo un anno e a 0,7 dopo tre”. Come dire, gli zero virgola si annullano a vicenda.

Un fatto è certo, a oggi non c’è traccia dei decreti in questione. Gli industriali aspettano il governo al varco. “Vediamo cosa emerge – afferma il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia -. Speriamo che non partoriscano un topolino”. Intanto, monta la rabbia dei risparmiatori truffati dalle banche, “vittime di questo tira e molla da parte del governo”, per dirla con la presidente dell’associazione Vittime del Salvabanche. “Il governo prende tempo – chiosa Letizia Giorgianni -. Non avrà soldi. Non si spiegherebbe questo tira e molla. Di certo hanno preso i voti. E se questi sono i segnali, i risparmiatori rischiano di non vedere un euro per quest’anno”. Domani i risparmiatori sono in piazza a Roma. Ma la vera manifestazione di protesta, l’annuncia la stessa Giorgianni: “L’8 maggio a Roma in piazza anche con i sindaci”.

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