Dell’Utri: “Trattato da prigioniero politico”. Orlando: “In uno stato di diritto non esistono”

Dell’Utri: “Trattato da prigioniero politico”. Orlando: “In uno stato di diritto non esistono”
L'ex senatore di Fi, Marcello Dell'Utri
6 luglio 2017

“Stare in carcere con le patologie cardiovascolari che ho è incompatibile, c’è una palese incompatibilità, e voglio essere trattato come una qualsiasi altra persona non da politico, non da prigioniero politico”. Parla Marcello Dell’Utri in un’intervista su La7 dal carcere di Rebibbia. L’ex senatore Pdl è in carcere per scontare una condanna a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Immediata la replica a distanza del ministro della Giustizia Andrea Orlando: “I prigionieri politici in uno stato di diritto non esistono. Il senatore Dell’Utri e’ stato processato con tutte le garanzie previste dalla Costituzione. Non c’e’ stata nessuna rappresaglia di carattere politico”. E, intanto, il quotidiano “Il Tempo”, intanto, ha vinto la sua battaglia per Marcello Dell’Utri. Il Tribunale di Sorveglianza, infatti, ha anticipato al prossimo 13 luglio l’esame del caso dell’ex senatore del Pdl, recluso a Rebibbia nonostante una grave cardiopatia ischemica cronica che ne mette a repentaglio la vita.

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Il Garante nazionale dei detenuti aveva sollecitato per Dell’Utri una decisione in merito allo stato di salute del settantasettenne ex senatore, detenuto nel carcere di Rebibbia dal luglio 2014. “Il medico del carcere di Rebibbia in una recente relazione sullo stato di salute di Marcello Dell’Utri – ricordava il Garante del Lazio, Stefano Anastasia – ha descritto un quadro clinico grave per le pluripatologie diagnosticate, tanto da ritenere la sua situazione “non compatibile con il regime carcerario”. Nei giorni scorsi la prima istanza di sospensione della pena per motivi di salute presentata dagli avvocati di Dell’Utri era stata momentaneamente rigettata e rinviata al prossimo 21 settembre. Un’attesa che si sarebbe potuta rivelare fatale per l’ex senatore recluso a Rebibbia dal luglio 2014 dopo la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. La mobilitazione del quotidiano romano – che ha raccolto in pochi giorni oltre mille firme di solidarietà per Dell’Utri – oltre alla redazione di un secondo parere medico che ha segnalato le gravi condizioni del detenuto, hanno fatto sì che l’esame della situazione del detenuto fosse anticipata al prossimo 13 luglio. “Non voglio politicizzare in un momento cosi delicato il caso dell’Utri ripeto solo quello che hanno detto i garanti nazionali e laziali dei detenuti e cioe’ che egli non e’ in condizioni di salute tali da poter rimanere in carcere poi a tempo e luogo discuteremo del resto”, ha detto Fabrizio Cicchitto (Ap).

 

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