Delpini è il nuovo arcivescovo di Milano: io inadeguato, chiedo aiuto di tutti

Delpini è il nuovo arcivescovo di Milano: io inadeguato, chiedo aiuto di tutti
7 luglio 2017

Si è definito “inadeguato”, “un impiegato”, “non all’altezza” dell’incarico che Papa Francesco gli ha affidato e ha chiesto l’aiuto di tutti monsignor Mario Delpini, nuovo Arcivescovo di Milano. “La mia attenzione si concentra sulla mia inadeguatezza al compito assegnato, ringrazio il Santo Padre e il cardinale Scola, tutti voi che siete qui, io sento soprattutto la mia inadeguatezza e già si vede dal nome” ha detto il successore del cardinale Angelo Scola. “Tutti mi conoscono e quelli che mi hanno incontrato penso dicano ‘è un brav’uomo però arcivescovo di Milano, non so se sarà all’altezza”. Il suo primo messaggio per la città un invito a ricordarsi di Dio: “Io vorrei che tutti avessero la speranza di vita eterna e una certezza che Dio è padre, ci ama, ci vuole felici e su questa fiducia si possa impostare una convivenza fraterna che non contrapponga le religioni come se fossero dei nemici che si sfidano ma come dei cammini che portano a ritrovare le radici di umanesimo, dignità della persona e speranza che anima la persona” ha detto. “Ci vorrebbe un Arcivescovo santo, io sono un uomo credo mediocre – ha continuato Delpini – se penso alle sfide che la città metropolitana e la regione devono affrontare, quanta intelligenza, cultura e innovazione c’è a Milano ci vorrebbe un vescovo che sia un genio. Se considero la bibliografia dei miei predecessori rimango un po’ schiacciato … perché in tutti questi anni ho scritto qualche sciocchezza, qualche storiella per bambini, capite come sono inadeguato, perciò avrò bisogno del consiglio, magistero e confronto con teologi, intellettuali, istituzioni accademiche che vorranno illuminarmi su quello che si deve pensare, capire e interpretare tempi che viviamo e futuro che ci aspetta”.

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Una società che Delpini ha chiaro in mente come dovrebbe essere: “Mi sento un po’ smarrito di fronte a questa molteplicità di condizioni sociali, di tradizioni culturali e sensibilità religiose – ha detto – bisogna che impariamo ad ascoltare anche le persone che parlano delle lingue che per noi siamo difficili da capire ma hanno qualcosa da dire e sono i cittadini del futuro. Siamo chiamati ad immaginare una società nuova da costruire, Milano in Italia e in Europa ha la vocazione ad essere capace di immaginare come sarà, una popolazione composita, eppure capace di vivere insieme, ricca di tradizioni culturali eppure capace di costruire un’appartenenza unitaria, che nessuno si senta straniero, sopportato o discriminato. Chiederò a tutti l’aiuto e soprattutto a chi è venuto da diversi Paesi che possa istruirci sulla società da costruire insieme”. Il nuovo Arcivescovo ha chiarito che il suo operato sarà in continuità con i vescovi precedenti e in particolare con il cardinale Scola, come Papa Francesco ha suggerito con la sua nomina: “Credo che dovremo continuare sulla strada segnata dai vescovi, non ho nessun progetto o proposta pastorale, ma dico di aiutarmi, di parlarmi, perchè non sono preparato a fare l’Arcivescovo di Milano, più che voi ad ascoltare me dovrei essere io per un po’ ad ascoltare voi” ha detto. Delpini sarà in carica dal 9 settembre prossimo, nel frattempo il cardinale Scola sarà amministratore apostolico della Diocesi con poteri episcopali: il suo saluto alla città lo farà nella messa in Duomo l’8 settembre alle 21. Il 24 invece ci sarà l’ingresso solenne e ufficiale del nuovo Arcivescovo. Il cardinale Scola ha presentato monsignor Delpini come “un uomo di preghiera, che vive molto asceticamente e in grande povertà, sempre teso all’annuncio essenziale del Vangelo” che “conosce molto bene i sacerdoti, instancabile nel visitare parrocchie e realtà aggregative, capace di dialogo con i diversi soggetti che abitano la nostra società plurale”.

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