Depuratore a Vulcano e discarica a Messina, rischio ambientale

16 marzo 2014

Un depuratore in costruzione nell’isola di Vulcano potrebbe incidere negativamente sulla migrazione degli uccelli perché andrebbe a devastare un pantano naturale. A lanciare l’allarme alcune associazioni di ambientalisti che già hanno chiesto al ministero dell’ambiente la sospensione “immediata dell’autorizzazione di valutazione di incidenza rilasciata al progetto del depuratore in zona a protezione speciale (Zps) ed in un sito di interesse comunitario (Sic).

Il progetto, prevede la localizzazione di una vasca di sollevamento liquami a ridosso del Pantano che è una delle uniche due zone dell’arcipelago che assolve un ruolo di notevole importanza per gli uccelli migratori.  Difatti, molti di questi animali che sorvolano sia in primavera che in autunno l’arcipelago delle Isole Eolie, trovano solo qui e al Lago di Lingua (Salina,) un habitat preziosissimo per il recupero delle energie perdute durante il volo migratorio. “In mancanza di aree di sosta – spiegano le associazioni ambientaliste –  molti uccelli rischiano di morire e si deturperebbe una bellissima area”.

Da qualche settimana però sono iniziati i lavori del depuratore nonostante siano state inviate, durante l’iter autorizzativo, dalle associazioni puntuali osservazioni sulla “Valutazione di Incidenza” perché non è stata segnalata  la presenza del pantano. Tuttavia, gli ambientalisti non demordono. E chiedono al ministero dell’Ambiente di “sospendere in autotutela l’autorizzazione rilasciata e i lavori in corso, per procedere all’attuazione  di una variante, supportata da una corretta Valutazione di Incidenza, che tenga conto delle valenze naturalistiche oggi pericolosamente a rischio”.

Ad allarmare gli ambientalisti, anche una discarica da 280 tonnellate al giorno in Zona a Protezione Speciale (ZPS), che potrebbe devastare il territorio. In una diffida la ministero dell’Ambiente, fra l’altro, le associazioni hanno evidenziano che due dei tre bandi di gara del piano regionale rifiuti per la costruzione di impianti regionali (tra cui biostabilizzatori e discariche) ricadono in aree protette. Tra queste appunto la discarica che a Messina dovrebbe essere realizzata nel rione Pace, sito di notevole importanza turistica e già in passato deturpato da strutture dello stesso tipo.

Le associazioni avevano chiesto “di sospendere i due bandi di gara europei per i siti di discarica a Pace (Messina) in ZPS, e Timpazzo (Gela) che si trova in ‘Important Bird Area’ (IBA ) e  futura ZPS, partiti il 30 dicembre 2013, per un importo complessivo superiore ai 17 milioni di euro. La richiesta è rimasta inascoltata. Wwf, Man e Italia Nostra avvertono che in caso di avvio di lavori in Zps, “si configurerebbe la violazione dell’art. 733 bis del codice penale e che nel marzo del 2013 il WWF e la LIPU hanno presentato all’Unione Europea, un reclamo trasversale sulla violazione delle Direttive 92/43/CE e 147/2009/CE, meglio note come ‘Direttiva Habitat e Uccelli. Dunque in caso di proseguo di interventi sarà immediatamente relazionata l’ennesima violazione delle norme vigenti con possibile apertura di una procedura di infrazione”.

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