DiCaprio si innamora della Formula E e produce un documentario

12 settembre 2019

Leonardo DiCaprio in veste di produttore dall’animo ambientalista ha svelato al Toronto International Film Festival (TIFF) – al via oggi fino al 15 settembre – il suo ultimo progetto: “And we go green”, un documentario sulla Formula E, competizione dedicata alle auto elettriche. Il regista Fisher Stevens: “Ci è stato portato da Leonardo DiCaprio, è stata una sua idea. Ha seguito le gare di Formula E e forse ha cercato di farsi coinvolgere da questo sport. È un grande ambientalista, abbiamo appena girato un film intitolato ‘Prima dell’inondazione’. È venuto da me e mi ha detto ‘dobbiamo fare un film su questo'”.

“Stiamo anche lottando contro Trump. Perché per me, Trump sta rappresentando l’industria del combustibile fossile, giusto? Quindi stiamo dicendo, una specie di ‘ciao, ciao amico’, non ci puoi fermare. Questo è un altro motivo importante per cui voglio fare questo film”. “Si usava dire ‘Corri la domenica, vendi il lunedì. È quello che accade in Formula E – ha spiegato il co-regista Malcolm Venville, sottolineando che le batterie finiscono in auto fatte da Porsche, Audi, Nissan, Renault, da chiunque. Nel giro di uno o due anni tutti i principali produttori passeranno all’elettrico in base ai dati della Formula E”.

Il campione mondiale di Formula E, il francese Jean Eric Vergne, racconta: “La prima volta che sono arrivato alla Formula E, è vero che era bruttissimo non sentire il rumore del motore, sentire il vento sul casco, abbiamo sensazioni molto diverse sulla velocità. Abbiamo capito che la maggior parte delle sensazioni sulla velocità erano dovute prevalentemente al rumore”. Il documentario seguirà per un anno le gare e il fondatore del campionato di Formula E, lo spagnolo Alejandro Agag: “Ciò che ci manca sono più sostenitori, un pubblico che segua la Formula E. Avvicinarci al grande pubblico. Questo, per esempio, è qualcosa che un documentario come questo può ottenere, con Leonardo DiCaprio, con i piloti, affinché la gente conosca meglio i piloti, perché la gente alla fine segue le persone”.

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