Difesa oltranza Lega ma è allarme. L’exit strategy nuovo soggetto

Difesa oltranza Lega ma è allarme. L’exit strategy nuovo soggetto
Sede della Lega Nord
5 luglio 2018

Il Pd va all’attacco, chiedendo che il ministro della Giustizia Bonafede venga a riferire in Aula sulla vicenda dei fondi della Lega. Chiaro l’obiettivo di far emergere il malessere M5s dopo le motivazioni depositate in Corte di Cassazione sulla sentenza dello scorso 12 aprile riguardante il partito di via Bellerio. Umberto Bossi si e’ sentito chiamare in causa dai dem e si e’ difeso strenuamente nell’emiciclo del Senato. E’ una cosa pompata, io – la confidenza del ‘Senatur’ alla buvette di palazzo Madama – non ho preso niente, la magistratura fa bene ad andare avanti ma deve stare attenta perche’ e’ un terreno minato, la gente sta con noi. 

Dopo la richiesta del sequestro delle somme che entreranno nelle casse fino al raggiungimento di 49 milioni, il Carroccio e’ passato al contrattacco. Si attendono le decisioni del Tribunale del riesame di Genova, si fa presente la sentenza arrivata per la ‘Nazione Toscana’ con la magistratura che ha riconosciuto la terzieta’ dalla Lega nord (“Dovranno restituirci i soldi sequestrati”, dice un deputato), si procedera’ a querelare chi, questa la tesi, ha infangato l’immagine del partito. E soprattutto si cerca di valutare qual e’ ‘l’exit strategy’ per assicurare la sopravvivenza. C’e’ la strada della continuita’ con l’obiettivo di andare alla fine di qualsiasi grado di giudizio per affermare i diritti del partito ma anche sullo sfondo il percorso che porta a staccarsi in maniera definitiva dalla vecchia gestione. Ovvero a rompere qualsiasi cordone con il passato. Cambiando personalita’ giuridica. Non piu’ Lega Nord per l’Indipendenza della Padania ma semplicemente Lega. Con un nuovo soggetto politico che possa prevedere un congresso fondativo. Ma sempre con lo stesso simbolo presentato alle Politiche e con il nome di Salvini in bella evidenza.

In ogni caso ogni valutazione definitiva sul da farsi verra’ presa solo quando sara’ chiaro il quadro giuridico. Del resto soltanto in queste ore i legali della Lega hanno avuto modo di visionare le motivazioni della sentenza. E ora si tratta di capire se la richiesta del sequestro dei fondi varra’ anche per il futuro. I ‘big’ del Carroccio hanno riscontrato solo un precedente del genere in Europa: in Turchia. Sottolineano ancora una volta che c’e’ il precedente dell’ex tesoriere della Margherita Lusi che fu riconosciuto in prima persona colpevole dell’ammanco. Gia’ il due per mille e’ stato versato su un altro codice. La contestazione, spiega un parlamentare, riguarda irregolarita’ per 300mila euro ma l’obiettivo reale dei giudici, si osserva, e’ quello di farci scomparire. Ecco perche’ si chiede un incontro al Capo dello Stato Mattarella quando tornera’ dal suo viaggio nell’Europa dell’est.

“Si tratta di un gravissimo attacco alla democrazia per mettere fuori gioco per via giudiziaria il primo partito italiano”, hanno spiegato fonti del partito, “e’ un attacco alla Costituzione, perche’ si nega il diritto a milioni di italiani di essere rappresentati”. L’affondo giudiziario era stato messo in conto ma e’ la portata della vicenda a preoccupare lo stato maggiore. Si era studiata la strada della fideiussione del patrimonio, ovvero della sede del partito di via Bellerio. “Ma qui – si sfoga un esponente di primo piano del Carroccio – sembra che vogliano semplicemente cancellarci. Per ora abbiamo le mani legate”.

I parlamentari della Lega, spiega un deputato, versano come contributo volontario circa 3mila euro nelle casse del partito. Poi ci sono i soldi del tesseramento. Ogni militante ha pagato 40 euro. “Dobbiamo tutelare la nostra gente. E’ un processo politico”, il ‘refrain’. Al momento non c’e’ l’intenzione di scendere in piazza per protestare contro la sentenza. Il ‘dossier’ e’ nelle mani di Calderoli e Giorgetti, sottolinea un altro esponente del Carroccio, stanno cercando loro di capire cosa si puo’ fare. La strada del nuovo soggetto e’ una delle ipotesi sul tavolo. “Diamo fastidio”, era stato il primo commento del nuovo tesoriere, il deputato Centemero. Poi oggi la decisione di alzare ancora di piu’ i toni. “Quei 49 milioni non sono legati ad alcun reato”, la protesta.

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