Diploma in 4 anni? Sperimentazione seria

Diploma in 4 anni? Sperimentazione seria
Il ministro dell'Istrizione, Valeria Fedeli
16 agosto 2017

“La scuola ha bisogno di essere accompagnata e sostenuta di fronte ai profondi cambiamenti in atto. Ed e’ in quest’ottica che si inserisce la sperimentazione delle scuole superiori in quattro anni. Non la si fa ‘per risparmiare un po”. E’ anzi vero esattamente il contrario. Siamo di fronte a un investimento e a una innovazione che puo’ aiutare le nuove generazioni ad affrontare con successo le sfide di oggi e di domani”. Cosi’ la ministra dell’Istruzione,Valeria Fedeli, che spiega: “Partiamo da un dato su cui immagino tutti concordiamo: la societa’ italiana e le relazioni internazionali, al pari del rapporto tra formazione e diffusione di nuove tecnologie, sono in costante ed accelerata evoluzione. Inoltre, e’ sempre piu’ evidente la connessione tra l’acquisizione di competenze di alto livello e la possibilita’ per le nostre ragazze e i nostri ragazzi di inserirsi nel mondo del lavoro in modo qualificato e anche appagante”. “A chi parla di ‘improvvisazione’ – afferma ancora la ministra – ricordo che il progetto prende le mosse dalla riforma dei cicli scolastici messa a punto dal ministro Berlinguer nel 2000 – non entrata in vigore perche’ bloccata dalla ministra Moratti – e successivamente dalla commissione di studio istituita nel 2013 dal ministro Profumo, incaricata di elaborare delle proposte per abbreviare il percorso scolastico con lo scopo di far conseguire il diploma entro il diciottesimo anno di eta’. La ministra Carrozza, poi, nell’anno scolastico 2013/2014, autorizzo’ due progetti sperimentali proposti da due scuole che gia’ avevano caratteristiche di forte internazionalizzazione: il San Carlo di Milano e il Guido Carli di Brescia. Da allora – prosegue Fedeli – sono state le scuole a fare richiesta di sperimentazione quadriennale e attualmente sono 12 quelle che hanno avuto l’autorizzazione. Il monitoraggio di queste esperienze e’ stato pero’ presieduto ed effettuato a livello regionale”.

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“Ho allora deciso – continua la ministra – di procedere con una sperimentazione a livello nazionale, che riguardera’ 100 classi di altrettante scuole. Cosi’ si potra’ gestire il procedimento delle autorizzazioni in modo piu’ trasparente mediante un bando nazionale, proporre un unico modello sperimentale che faccia tesoro delle migliori esperienze gia’ in atto, ampliare la sperimentazione in modo da poter trarre risultati tecnicamente piu’ attendibili”. Fedeli chiarisce che “a settembre le scuole che intendono candidarsi potranno presentare domanda e le 100 ammesse alla sperimentazione potranno accogliere le iscrizioni per le classi prime, che partiranno dall’anno 2018/2019. Al termine della sperimentazione, nel 2023, i risultati dovranno essere discussi con tutti i rappresentanti del mondo della scuola e con i decisori politici per realizzare il massimo di consenso possibile. Proprio perche’ non devono mai esserci sulla scuola improvvisazione, decisionismo senza coinvolgimento, discriminazioni o scelte astratte e ideologiche. Se la valutazione avra’ esito positivo, sempre nell’ottica di un maggior investimento sulla formazione delle nuove generazioni – conclude la ministra – si potra’ recuperare l’intera riforma dei cicli e, contestualmente, anche portare l’obbligo scolastico fino al termine dei tre cicli, ovvero fino al diciottesimo anno di eta’”.

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