Direttore Fbi smentisce Trump, fiducia in Comey. E l’indagine continua

Direttore Fbi smentisce Trump, fiducia in Comey. E l’indagine continua
12 maggio 2017

Come è successo più volte negli ultimi mesi, le affermazioni di Trump e della Casa Bianca hanno scatenato non solo l’ira del Congresso e dell’opposizione democratica, ma spesso sono state completamente smentite. Il direttore a interim dell’Fbi, Andrew McCabe, ha affermato che “l’Fbi non ha perso fiducia in (James) Comey” e che l’ex direttore dell’Fbi, licenziato da Trump, continua ad avere un “ampio sostegno” all’interno della polizia federale. L’esatto contrario di quanto sostenuto il giorno prima dalla portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders: nel corso della conferenza stampa di mercoledì ha detto che sia il presidente Donald Trump che la maggior parte degli impiegati dell’Fbi avevano perso fiducia in Comey. Ma McCabe, davanti alla commissione intelligence del Senato, ha aggiunto di avere “il massimo rispetto per Comey”, sottolineando che l’Fbi vuole “assolutamente” maggiori chiarimenti sul licenziamento dell’ex direttore dell’Fbi voluto dal presidente Donald Trump. Sanders si è difesa dicendo che in realtà, secondo quanto ha sentito, un buon numero di dipendenti della polizia federale pensava che Comey non fosse più credibile. Ancora una volta l’esatto contrario di quanto affermato dal McCabe al Congresso.

Intanto il direttore ad interim dell’Fbi ha detto che l’indagine sulle interferenze della Russia nella campagna elettorale americana e sui contatti tra i rappresentanti della campagna di Donald Trump e l’intelligence russa continua normalmente, nonostante il presidente Usa abbia licenziato James Comey. “Il lavoro continua indipendentemente dal mutare delle circostanze”, ha detto McCabe, che prima del licenziamento di Comey era il suo vice, ricordando che “non c’è stato alcun tentativo di ostacolare “la nostra indagine”. Poi ha aggiunto: “È impossibile fermare gli uomini e le donne dell’Fbi dal fare la cosa giusta”. C’è poi un altro punto sul quale ci sono elementi contrastanti che smentiscono la linea di Trump e della sua amministrazione. Trump nella lettera con la quale ha licenziato Comey, ha ringraziato l’ex direttore per averlo avvertito tre volte di non essere direttamente indagato. “Nonostante ho molto apprezzato che tu mi abbia informato, in tre separate occasioni, che non sono sotto indagine, ciò nonostante devo concordare con il giudizio del dipartimento di Giustizia che tu non sei in grado di guidare il Bureau”. McCabe, non ha voluto commentare questa affermazione, ricordando soltanto di non aver parlato con Trump della Russia. Secondo molti esperti di politica e diritto americano, è molto improbabile che Comey abbia parlato direttamente della questione con Trump, visto che minerebbe l’indipendenza dell’indagine. McCabe ha poi detto che l’Fbi non condividerà alcuna informazione sulle indagini legate alla Russia. Allo stesso tempo la Casa Bianca ha difeso quanto affermato da Trump, sostenendo che non è inappropriato per Trump chiedere al direttore dell’Fbi se si trovava sotto indagine.

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