Dissesto idrogeologico, 1/3 comuni informa e fa esercitare

13 febbraio 2014

“Soltanto il 35% dei comuni intervistati (472) ha affermato di aver organizzato iniziative dedicate all’informazione dei cittadini, mentre 432 comuni (il 32%) hanno testimoniato di aver realizzato esercitazioni per testare l’efficienza del sistema locale di protezione civile”. Un ritardo “particolarmente rilevante visto che i piani d’emergenza, per essere realmente efficaci, devono essere conosciuti dalla popolazione”. Questo uno dei dati che emerge da ‘Ecosistema Rischio 2013′, il dossier annuale di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile che ha monitorato le attivita’ per la mitigazione del rischio idrogeologico di oltre 1.500 amministrazioni comunali italiane tra quelle in cui sono presenti zone esposte a maggiore pericolo.

Sono 934 i comuni (il 69%) che riferiscono di aver recepito il sistema di allertamento regionale: “un importante passaggio per far si’ che il territorio sia informato con tempestivita’ su eventuali situazioni di allerta e pericolo”. Le amministrazioni comunali italiane, pero’, in generale, “sono ancora in ritardo nelle fondamentali attivita’ di informazione rivolte alla popolazione: se i cittadini sono informati, se sanno cosa fare e dove andare durante una situazione di emergenza, e se non si espongono a rischi ulteriori, certamente la gestione dei momenti di criticita’ e’ facilitata”.Con le dovute diversita’ relative all’effettiva entita’ del rischio tra zona e zona, “sono oltre seicento le amministrazioni comunali che risultano svolgere un lavoro di prevenzione del rischio idrogeologico ancora sotto la sufficienza”. Dati che “confermano come sia ancora lunga la strada da percorrere per garantire la sicurezza della popolazione da frane e alluvioni”.

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