Il divano, gli abusi e le promesse: ecco le attrici che accusano Harvey Weinstein di molestie. E la moglie lascia il produttore

Il divano, gli abusi e le promesse: ecco le attrici che accusano Harvey Weinstein di molestie. E la moglie lascia il produttore
L'attrice Gwyneth Paltrow e il produttore cinematografico, Harvey Weinstein
11 ottobre 2017

Ashley Judd, Emily Nelson, Asia Argento, Gwyneth Paltrow, Rosanna Arquette, Mira Sorvino, Rose McGowan, Angelina Jolie, Asia Argento. E’ lunga la lista di attrici che hanno accusato Harvey Weinstein di molestie secondo uno schema molto similare, almeno a quanto pubblicato dall’inchiesta del New York Times che ha messo a soqquadro il mondo dello spettacolo. Cene di lavoro in un albergo, con o senza altri commensali, poi un invito a salire in camera e, dopo qualche minuto di attesa, la richiesta, in accappatoio, di un massaggio. C’è chi è scappata come Gwyneth Paltrow, e c’è chi per timore di non lavorare più ha deciso di stare al gioco , tanto da mantenere una relazione più o meno stabile durata anche qualche anno come Asia Argento. Il quotidiano americano ha fatto emergere alcuni dettagli – ricostruiti sulla base di email e documenti interni delle due società di cui l`uomo è stato co-fondatore – di diversi casi di accuse di molestie sessuali. Gwyneth Paltrow ha raccontato di avere appena 22 anni quanto Weinstein l’aveva appena scritturata per Emma, un film prodotto dalla Miramax, la società di produzione che Weinstein aveva fondato col fratello Bob.

Leggi anche:
Primo Maggio, Noemi ed Ermal Meta conducono il Concertone

I due si erano incontrati per lavoro in un hotel a Hollywood: lei si aspettava un pranzo con altri collaboratori, lui invece l`aveva invitata nella sua stanza, aveva cercato di farsi fare un massaggio e di portarla in camera da letto; lei scappò, raccontò tutto a Brad Pitt il quale minacciò il produttore affinché la cosa non si ripetesse più. Weinstein poi la minacciò di tacere e produsse altri suoi film tra i quali Shakspeare in love. Angelina Jolie ha raccontato che a fine anni Novanta, ai tempi di Scherzi del cuore, lui la importunò nella sua camera d`albergo. Stessa cosa per Asia Argento che ha raccontato di aver subito sesso orale perché terrorizzata dal fatto che non avrebbe più potuto lavorare con lui vista la grande influenza che il produttore aveva nel mondo del cinema. Anche Rosanna Arquette, che recitò in Pulp Fiction, un altro film prodotto da Weinstein, e l`attrice francese Judith Godrèche solo nell’elenco delle accusatrici del produttore. Sempre il New Yorker ha diffuso una registrazione audio del 2015 in cui si sente Weinstein mentre cerca di convincere l`attrice Ambra Gutierrez ad avere un rapporto con lui: Gutierrez registrò tutto e andò a denunciarlo alla polizia.

LA MOGLIE LASCIA HARVEY WEINSTEIN

Dopo le dichiarazioni di attrici come Asia Argento, Gwyneth Paltrow e Angelina Jolie, che hanno dichiarato di essere state molestate da lui, e quelle dei coniugi Obama e Hillary Clinton che lo hanno condannato Harvey Weinstein ha deciso di entrare in rehab. Inoltre la moglie, Georgina Chapman ha deciso di lasciarlo. “Il mio cuore è infranto al pensiero di tutte le donne che hanno sofferto per azioni imperdonabili” ha detto la Chapman al magazine “People”. “Ho deciso di lasciare mio marito. Prendermi cura dei miei figli è la priorità e chiedo ai media privacy”. Sarebbe stato lo stesso Weinstein a incoraggiarla, come spiegato in una nota rilasciata dal suo portavoce. “Nell’ultima settimana la mia famiglia ha sofferto molto e me ne assumo la responsabilità. Ho discusso con mia moglie quello che era meglio per la nostra famiglia. Abbiamo parlato della possibilità di una separazione e l’ho incoraggiata a fare quello che si sentiva”.

IL DIVANO DEL PRODUTTORE, ABUSI E PROMESSE

Ricchi, potenti, famosi. Talvolta violenti. Le strade di Hollywood sono lastricate non soltanto delle 2.600 stelle che compongono la celebre Walk of Fame, ma anche da una lunga scia di scandali sessuali. Quello di Harvey Weinstein e’ infatti soltanto l’ultimo nome, tra i big dello spettacolo, ad essere accostato a quel ‘divano del produttore’ che ancora rischia di rappresentare un passaggio quasi obbligato per chi vuol far carriera. “Se davvero vuoi quella parte, non devi far altro che essere carina con me”, e’ quello che Joan Collins si e’ sentita dire dal capo degli Studios durante l’audizione per recitare da protagonista nel film Cleopatra, del 1963. Una proposta allora rifiutata tra le lacrime della giovane che si sarebbe rifatta negli anni successivi, grazie a una carriera poi costellata di successi tra cinema e televisione. Si chiamano abusi e il termine evoca in modo chiaro il rapporto, evidentemente non paritario, tra vittima e malamente. E nel caso dello showbiz a stelle e strisce sul piatto della bilancia c’e’ spesso anche il destino di intere carriere. Tra potenti a attrici alle prime armi e’ inutile dire chi abbia il coltello dalla parte del manico. Lo sa bene Judy Garland, che attorno agli anni ’40 ha ricevuto attenzioni, poco gradite, da diversi uomini di Hollywood, tra cui nientemeno che Louis Mayer, il piu’ grande dei big, l’uomo che gestiva la Metro Goldwyn Mayer (Mgm). “Che voce meravigliosa che hai, canti con il cuore” le disse appoggiandole una mano sul seno, secondo la ricostruzione di Gerald Clarke in un libro che racconta la vita dell’attrice.

Leggi anche:
Ligabue risponde a Clerici: mai detto che sai di sugo

Risale al 2007 l’accusa di Helen Mirren nei confronti del regista e sceneggiatore Michael Winner per un fatto risalente al 1964. Molestie che l’uomo ha sempre negato, sostenendo che l’attrice si ricordasse “le cose diversamente da come sono veramente andate”: lei lo aveva accusato di averla trattata come “un pezzo di carne” durante il primo e unico incontro tra i due. Uno dei casi piu’ noti, e che ancora non e’ arrivato a una soluzione giudiziaria, riguarda Bill Cosby. L’attore celebre per la parte nei Robinson, la sitcom televisiva da 201 puntate in 8 stagioni, ha – tristi – numeri da record anche nelle sue vicende con l’altro sesso: e’ accusato di abusi da oltre 50 donne, per episodi che risalgono anche agli anni ’70, e anche dall’attrice Barbara Bowman che l’ha denunciato per un episodio quando lei era ancora minorenne. Accuse che, oltre alle grane giudiziarie, sono costate a Cosby la stima dei fan: la sua stella su Hollywood Boulevard e’ stata imbrattata con la parola ‘stupratore’ ripetuta per tre volte.  In tempi piu’ recenti sono finiti nella bufera volti noti come quello di Arnold Schwarzenegger, il culturista del cinema prestato alla politica, che tra gli anni ’70 e l’inizio del nuovo millennio pare avesse il vizietto di palpare le esponenti dell’altro sesso. Sei donne, quindici anni fa, avevano denunciato al Los Angeles Times le attenzioni che il governatore della California aveva dedicato loro. Un altro habitue’ dei set dei film d’azione, Steven Seagal, era stato denunciato per molestie, come ad esempio nel 2010 da una ragazza 23enne che l’uomo aveva assunto come assistente personale, e a cui aveva chiesto mansioni extra, a luci rosse.

Leggi anche:
Roberto Bolle: "Viva la Danza" è uno spettacolo dal sapore teatrale

Lo stesso anno in cui David Boreanaz, volto noto per Angel, lo spin-off di Buffy, e della serie tv Bones, aveva fronteggiato le accuse di Kristina Hagan, una giovane incontrata sul set. Lei, scelta come comparsa, sarebbe stata avvicinata dall’attore che avrebbe tentato di baciarla, promettendole una parte. L’anno prima, nel 2009, a finire nel calderone per molestie era stato Casey Affleck, il fratello del piu’ noto Ben, che durante le riprese del documentario “Io sono qui” avrebbe avuto a che fare con due collaboratrici. Le giovani avevano denunciato intimidazioni fisiche e comportamenti poco professionali, che andavano da allusioni a rapporti sessuali a epiteti volgari rivolti a loro da Affleck. Un caso che si sarebbe risolto con un accordo extra-giudiziario tra le parti. Produttori, registi, attori, ma l’elenco delle star violente comprende il mondo dello spettacolo a tutto tondo. C’e’ anche il fotografo Terry Richardson, che con la sua camera immortalo’ il tentativo di violenza ai danni di Anna del Gaizo, ma che ci riprovo’ anche con altre ragazze in posa davanti all’obiettivo. Quello che secondo molti, pero’, e’ il vero segreto di Pulcinella e’ che Hollywood abbia un problema di pedofilia. Una lunga e inquietante lista di episodi di presunta violenza nei confronti di minorenni, raccontati anche dal documentario del 2014 di Amy Berg dal titolo, evocativo, ‘An open secret’.

Leggi anche:
Ligabue risponde a Clerici: mai detto che sai di sugo

A fare i nomi ci ha pensato Michael Egan, che ha raccontato abitudini e esperienze dei pezzi grossi degli Studios, un vero e proprio sistema che prevedeva l’abuso sui minori: a finire nel suo j’accuse ci sono Bryan Singer, regista di X-Men, che avrebbe molestato l’allora sedicenne Egan, ma anche Gary Goddard, l’ex produttore di Broadway, l’ex presidente di Disney Tv David Neumann e quello di Bbc Garth Ancier. E poi Bob Villard, l’ex procuratore di un giovanissimo Leonardo di Caprio, che fini’ in carcere nel 2005 dopo aver abusato di un ragazzino di 13 anni. Tristemente noto e’ anche il caso di Corey Feldman, l’attore conosciuto per aver recitato nei Goonies, il film di culto degli anni ’80. Nella sua autobiografia Feldam ha raccontato di aver subito “abusi sessuali da diversi produttori negli anni ’80”. E come dimenticare poi i controversi casi di due stelle come Woody Allen e Roman Polanski. Il primo fu accusato dalla moglie Mia Farrow di avere abusato della figlia Dylan, quando questa aveva appena 7 anni; il secondo uso’ violenza nei confronti della 13enne Samantha Geimer: era il 1977. Non e’ l’unico caso che riguarda il regista di Carnage: altre due donne lo hanno denunciato per episodi che risalgono a quando avevano 16 anni e accaduti tra Europa e Stati Uniti. Il Paese, quest’ultimo, dove Polanski non puo’ tornare perche’ finirebbe in carcere.

Leggi anche:
Roberto Bolle: "Viva la Danza" è uno spettacolo dal sapore teatrale

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti