Dj Fabo in Svizzera in attesa della “dolce morte”. Il 39enne è cieco e tetraplegico da tre anni

Dj Fabo in Svizzera in attesa della “dolce morte”. Il 39enne è cieco e tetraplegico da tre anni
26 febbraio 2017

E’ in una clinica svizzera specializzata nella “dolce morte” dj Fabo, alias Fabiano Antoniani, il giovane artista divenuto cieco e tetraplegico in seguito a un incidente automobilistico nel 2014 e autore di numerosi appelli per accelerare l’iter parlamentare sul testamento biologico. Il 39enne artista milanese e’ accompagnato da Marco Cappato, dirigente dell’associazione Luca Coscioni, che su twitter scrive: “Fabo mi ha chiesto di accompagnarlo in Svizzera. Ho detto si’. #FaboLibero”. In queste ore e’ partito l’iter che potrebbe portare all’eutanasia per Fabo, che come vuole il protocollo viene prima visitato da medici e psicologi per valutare se la sua richiesta ha i requisiti necessari per essere accolta.

“Vorrei poter scegliere di morire senza soffrire”, diceva dj Fabo nell’appello rivolto al Presidente della Repubblica perche’ intervenisse presso il Parlamento per far approvare al piu’ presto la legge sul testamento biologico e il fine vita. Un desiderio che in Italia non puo’ realizzare e che lo ha spinto a recarsi in Svizzera, come detto, per trovare la fine alle sue sofferenze. Antoniani, sta vivendo la seconda delle sue due vite. Una da broker, assicuratore e poi dj di successo, “da ragazzo molto vivace e un po’ ribelle”, come si racconta in un video, e l’altra nel buio, nell’immobilita’. Fabiano rimase vittima di un terribile incidente stradale: di ritorno da un locale del dj set milanese, per chinarsi a raccogliere il cellulare che gli era sfuggito di mano sbando’ e la sua vettura impatto’ contro un’altra che procedeva sulla corsia d’emergenza. Fu sbalzato fuori dall’abitacolo e da li’ il suo calvario. Da quasi tre anni “immerso in una notte senza fine” lotta con la sua fidanzata Valeria e con l’associazione ‘Luca Coscioni’ per legalizzare l’eutanasia anche nel nostro Paese. “Non ho perso subito la speranza – racconta – ho provato a curarmi anche sperimentando nuove terapie, purtroppo senza risultati. Mi sento in gabbia: non sono depresso, ma non vedo e non mi muovo. Sono bloccato a letto”. La storia di Dj Fabo (questo il suo nome d’arte) e’ conosciuta al grande pubblico: di recente le Iene gli hanno dedicato un servizio, su Twitter esiste un hashtag collegato al suo nome, il suo profilo Facebook e’ seguito da piu’ di mille persone. Fabo, meno di un mese fa, ha duramente criticato la decisione del Parlamento di rinviare la discussione sul testamento biologico: “E’ scandaloso che un gruppo di parlamentari non abbia il coraggio di prendere la situazione in mano per tanti cittadini che vivono come me”.

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