Dl Semplificazioni, il governo (del cambiamento) pone la fiducia. Bagarre alla Camera

Dl Semplificazioni, il governo (del cambiamento) pone la fiducia. Bagarre alla Camera
Un gruppo degli aspiranti agenti protesta in piazza Montecitorio
5 febbraio 2019

Il governo pone la questione di fiducia sul decreto Semplificazioni e in Aula alla Camera scoppia la bagarre, con le opposizioni all’attacco per quello che considerano un altro strappo istituzionale nei confronti del Parlamento. Il caos esplode dopo la discussione e l’esame della pregiudiziale costituzionale posta da Forza Italia, bocciata dall’Aula, e dopo la richiesta di voto di fiducia avanzata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro. E’ il Partito Democratico a gridare “all’espropriazione” con il deputato Enrico Borghi che denuncia: “Il governo del cambiamento si conferma il governo che non intende consentire al Parlamento di esprimersi”.

Discussione tanto piu’ necessaria, per il Pd, visto che gia’ nel passaggio dal Senato alla Camera il provvedimento ha subito un intervento per ‘omogeneizzarlo’: la grande quantita’ di temi e materie trattate, infatti, rischiava di farlo diventare un provvedimento omnibus, incompatibile con un decreto d’urgenza. “Il Presidente della Repubblica ha censurato in maniera esplicita il fatto che, ancora una volta, il governo abbia infarcito un testo di norme che nulla hanno a che vedere con l’oggetto del provvedimento, perche’ e’ in evidente stato ansiogeno da compattezza a rischio”, ha ricordato Borghi. “Noi – ha rincarato l’esponente dem – veniamo espropriati del diritto di dire la nostra su una vicenda clamorosa come il mancato riconoscimento di Guaido’ come presidente, quando tutto il mondo occidentale va in una direzione e noi, invece, ci allineiamo alle dittature orientali”.

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Duro anche il giudizio di Forza Italia: “Il ministro fa cadere il velo di ipocrisie del suo partito. Siamo in tempi di saldi e il ministro applica il tre per uno, mette una fiducia al prezzo di tre”, afferma Simone Baldelli. Dopo la sospensione dei lavori, e’ stata la Capigruppo di Montecitorio a fissare il timing della votazione di domani: si comincia alle 15 con le dichiarazioni di voto alle quali seguira’ l’esame degli ordini del giorno. Per il voto finale, la Conferenza dei capigruppo ha indicato l’inizio alle ore 16,25. Uno degli aspetti toccati dal decreto riguarda gli espulsi dal concorso per entrare in Polizia.

Mentre si svolgevano i lavori alla Camera, un gruppo degli aspiranti agenti protestava in piazza Montecitorio e qui hanno ricevuto la solidarieta’ di Matteo Richetti e Maurizio Martina del Pd: “Sono qui per sostenere le giuste richieste di chi si e’ visto, causa l’emendamento 11.17 al dl semplificazione, di fatto estromettere dalle graduatorie in cui era gia’ inserito”, ha spiegato Richetti. Questi ragazzi chiedono solo di terminare le prove. E’ un assurdo che provochera’ migliaia di ricorsi. Di sicuro”, ha concluso il senatore Dem, “sosterro’ la battaglia di questi ragazzi anche oltre l’Aula”. Il voto di fiducia sul decreto semplificazioni si terra’ domani alle ore 16,25 nell’Aula della camera. Le dichiarazioni di voto cominceranno alle 15.

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