La Turchia al voto tra speranze e timori di brogli. Erdogan vacilla, probabile ballottaggio con Muharrem Ince

23 giugno 2018

Manca un giorno alle elezioni anticipate in Turchia, probabilmente le più importanti degli ultimi anni e dagli esiti ancora incerti. Un doppio appuntamento, in cui si deciderà sia la nuova composizione del parlamento che il prossimo presidente, a cui una buona parte dei cittadini parteciperà con sentimenti misti di speranza per il cambiamento e timori di brogli. Sarà anche l`ultimo passo per attuare la repubblica presidenziale già approvata nell`aprile 2017 con un referendum popolare. Un sistema sui generis, che concentra i poteri nelle mani del presidente, consolidando l`autoritarismo che già da qualche anno caratterizza la gestione politica del paese.

Il progetto del presidente in carica, Recep Tayyip Erdogan, è quello di essere rieletto e di restare al timone almeno fino al 2023, centenario della fondazione della Repubblica. Un appuntamento simbolico, visto come il traguardo della “Nuova Turchia” costruita nei 16 anni di governo del Partito della giustizia e dello sviluppo (AKP), a sostituzione di quella “vecchia”, la repubblica fondata da Mustafa Kemal, Ataturk. Il presidente mira al contempo ad ottenere la maggioranza parlamentare per non subire intralci alle proprie decisioni. A tal scopo l`AKP si è unito al nazionalista MHP e all`ultranazionalista BBP, costituendo l`”Alleanza presidenziale”. Ma è proprio qui che i piani del presidente potrebbero subire un primo rovescio.

Quattro su nove partiti d`opposizione si sono alleati a loro volta nell` “Alleanza della nazione”, e secondo gli ultimissimi sondaggi di due società di consulenza (Sonar e Gezici) affermano che il blocco di opposizione formato da CHP, SP, DP e IYI Parti, otterrà circa il 40% dei voti. Le due società prevedono inoltre che per le presidenziali si andrà al ballottaggio tra Erdogan e il candidato del partito della sinistra kemalista CHP, Muharrem Ince. La società Konda assegna invece la carica di presidente a Erdogan al primo turno e la maggioranza parlamentare all`alleanza guidata dal suo partito. Un altro dato su cui sembrano concordare diversi sondaggi è che il partito filo-curdo HDP riuscirà a superare lo sbarramento elettorale del 10%.

Uno scenario che porterebbe a influenzare in maniera decisiva la presenza dell`opposizione in parlamento, arrivando anche a sottrarre la maggioranza al blocco dell`AKP. Si tratta di un`eventualità ammessa dallo stesso Erdogan, che mercoledì scorso, durante un`intervista radio-televisiva ha addirittura ipotizzato la ricerca di eventuali partner di coalizione, nel caso in cui la sua alleanza non dovesse ottenere gli almeno 301 seggi – sui complessivi 600 – necessari per legiferare. Altre voci dei circoli governativi hanno invece indicato la possibilità di “rinnovare” le elezioni.

Intanto, la popolarità di Muharrem Ince, che emerge come possibile avversario di Erdogan al ballottaggio, continua ad aumentare, nonostante la limitatissime apparizioni televisive che gli vengono concesse, come del resto a tutta l`opposizione. Ieri una gigantesca folla di 2,5 milioni di persone lo ha acclamato a Smirne, da sempre roccaforte dei laici e dei kemalisti. “I suoi sostenitori lo adorano come se fosse il loro cantante preferito”, ha detto il giornalista Mustafa Balbay, per rendere l`entusiasmo tra i partecipanti del comizio. Il candidato CHP ha messo in campo una performance ammirevole, realizzando 102 comizi in tutto il paese in poco piú di 40 giorni.

E promettendo di risanare i rapporti con l`UE, rendere liberi i media e indipendente la magistratura, è diventato per molti l`emblema del cambiamento e della speranza per il paese. Ince si prepara a tenere gli ultimi comizi ad Ankara (venerdì) e Istanbul (sabato), due città dove al referendum presidenziale del 2017 ha prevalso il “no” alla riforma presidenziale e che restano di importanza strategica per l`esito del voto.  Il clima di speranza è però accompagnato dal timore che nella giornata elettorale possano verificarsi brogli, soprattutto nelle zone sudorientali a maggioranza curda, dove l`HDP risulta più forte.

Inoltre l`unica agenzia che comunicherà i risultati sarà la pro-governativa Anadolu, che in settimana “per sbaglio” ha pubblicato online una schermata dove compare già l`esito elettorale, che vede Erdogan vincitore con il 52% delle preferenze. Per impedire eventuali irregolarità e manipolazioni mediatiche le organizzazioni della società civile e i media alternativi hanno costituito una rete composta da circa 1 milione di volontari, che utilizzeranno i social media per comunicare in tempo reale i risultati, segnalando gli sviluppi registrati ai quattro angoli del paese. Accompagnando un percorso elettorale che si presenta pieno di incognite.

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