E’ lesbica, niente contratto. Giannini: “Valuteremo”

20 luglio 2014

Nessun rinnovo di contratto perché lesbica. E’ quanto è successo a una professoressa della scuola privata Sacro Cuore di Trento in cui ha insegnato per circa dieci anni. La docente, in pratica, sarebbe stata allontanata dalla scuola a causa del suo “sospetto” orientamento sessuale. “Le ho detto che ho sentito queste voci e che speravo fossero solo voci, perché devo tutelare l’ambiente scolastico”. Eugenia Libratore, madre superiora dell’Istituto Sacro Cuore, parla così alla rubrica ‘La 27ora’ del Corriere della Sera dopo la bufera scoppiata sul mancato rinnovo del contratto alla docente in questione. “Dovendo scegliere un insegnante per una scuola cattolica – ha spiegato la madre superiora – devo fare anche valutazioni dal punto di vista etico morale. Qui ci sono mille studenti. Il problema sussiste, la scuola cattolica ha una sua caratteristica e un insieme di aspetti educativi e orientativi: a noi sembra di doverla difendere a tutti i costi”.

A denunciare di essere stata “allontanata perché lesbica” è stata la stessa insegnante che ha anche raccontato della convocazione ricevuta dalla direttrice, la madre superiora Libratore. “Già all’ingresso sono stata bloccata dalla portineria, dove mi hanno spiegato di aver avuto ordine di farmi accomodare non nella segreteria, come sarebbe stato normale, ma nella sala ricevimento – ha raccontato l’insegnante -. Non è un dettaglio, perché nella sala scelta nessuno poteva sentire alcunché del colloquio. A posteriori, ho capito che con ogni probabilità si volevano evitare testimoni dell’incontro. Mi sono stati rivolti numerosi apprezzamenti per il mio lavoro, ma il ‘problema’, come lo ha chiamato lei, erano le voci che giravano sul mio conto. In breve ho capito che il ‘problema’ era legato al mio orientamento sessuale, e che mi veniva richiesto di smentire queste voci. In cambio – ha continuato – la scuola avrebbe ‘chiuso un occhio’ sulla mia situazione. A questo punto mi sono arrabbiata, non mi aspettavo certo un colloquio così surreale. Mi è stato chiesto anche se è vero che ho una compagna”. Insomma, “la direttrice ne parlava come se fosse del tutto normale entrare in questo genere di dettagli“.
Sulla vicenda è sceso in campo il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini che il ministero “valuterà il caso di Trento con la massima rapidità” e se emergesse un episodio “legato a una discriminazione di tipo sessuale agiremo con la dovuta severità”.

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