Ecco i principali criteri fecondazione eterologa

7 luglio 2014

Dopo il recente via libera della Corte costituzionale, per l’applicazione della fecondazione eterologa in Italia si dovrà attendere ancora “una fase istruttoria” e alcuni “passaggi parlamentari” necessari ad aggiornare la legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita che era pensata per la fecondazione omologa, dunque con cellule della sole coppia. Lo spiega il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in un’intervista oggi al Corriere della sera in cui anticipa i principali criteri con cui in Italia le coppie sterili potranno ricorrere a cellule di donatori per avere figli: donazione gratuita, limite al numero di donazioni, no ai cataloghi per scegliere le caratteristiche genetiche del genitore biologico, sì al diritto dei bambini di conoscere le loro origini.

“Per partire con la fecondazione eterologa bisogna aspettare le linee guida e alcuni passaggi in Parlamento. I Centri devono aspettare”, afferma Lorenzin aggiungendo che “domani si riunisce un gruppo di lavoro di circa 20 esperti da me nominati per affrontare una serie di problemi e garantire qualitàe sicurezza ai cittadini. Le loro osservazioni mi serviranno a valutare le possibili e eventuali misure anche normative. Ho stabilito per questa fase istruttoria la scadenza del 28 luglio. Tempi rapidi”.

Il ministro della Salute spiega che per l’applicazione della fecondazione eterologa in Italia “dal Parlamento bisognerà passare per recepire le direttive europee”. Per quanto riguarda i criteri della donazione di spermatozoi e gameti “resta fermo il principio dell’anonimato” ed “un limite è necessario per evitare che nascano troppi bambini da uno stesso genitore biologico. Tra i 5 e i 10 è un’ipotesi”, illustra Lorenzin. “Indicheremo quante raccolte di gameti possono essere fatte da una stessa persona e con quale intervallo fra l’una e l’altra. Pensiamo a un codice unico nazionale, previsto già da una legge, che permette di contare le diverse donazioni”.

“Niente cataloghi” dei donatori per scegliere le caratteristiche estetiche del nascituro sarà un altro punto che, nel disegno del ministro, caratterizzerà la fecondazione eterologa in Italia. Ancora, nessuna indennità ai donatori ma “solo lo stesso rimborso spese riconosciuto ai donatori di midollo che è equiparato a quello di sangue”. Lorenzin conferma, poi, che “sarà prevista, con accorgimenti particolari” anche la doppia eterologa, cioè la possibilità di creare embrioni con ambedue i gameti non appartenenti alla coppia. Infine, un “punto fondamentale” della fecondazione eterologa in Italia sarà il diritto dei bambini di risalire ai loro genitori biologici: “E’ un punto fondamentale che andrà approfondito e sarà incluso nel consenso informato”, ha assicurato il ministro della Salute.

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