Elezioni d’estate? Il centrodestra ride, a rischio Pd e Sinistra

Elezioni d’estate? Il centrodestra ride, a rischio Pd e Sinistra
Nicola Piepoli, fondatore e presidente dell'omonimo istituto di ricerche di marketing e opinioni
9 maggio 2018

Il centrodestra compatto potrebbe ottenere la maggioranza. E, all’interno della coalizione, fuga in avanti per la Lega, calo di consensi per Fi e più o meno stabile FdI. Continua, invece, la parabola in discesa del Partito Democratico, mentre non si prevede una crescita dei Cinquestelle. Qualche punto percentuale in meno, Di Maio & C., potrebbe invece averlo al Nord. Sono tutti d’accordo, i sondaggisti che abbiamo interpellato. Più o meno, nella sostanza, concordano anche che non dovrebbe registrarsi l’impennata dell’astensionismo se si andasse a votare il 22 luglio e con l’attuale legge elettorale. Secondo Klaus Davi, da queste schizofreniche consultazioni e da questo gioco dell’oca fatti dai partiti, i leader “escono perdenti tutti, ma il meno perdente Matteo Salvini”. Circa il consenso verso i partiti in vista delle Politiche, la Lega, per il sondaggista svizzero, “potrebbe crescere ulteriormente, ma dubito che possa arrivare al 25% di voti”. Anche se lieve, Davi annusa aria di sconfitta dalle parti di Arcore. “Forza Italia potrebbe registrare un calo del 2-3% – dice l’opinionista – ma attenzione, non sottovalutiamo mai Silvio Berlusconi”. E, a dire il vero, almeno finora chi ha sottovalutato l’ex premier, s’è poi dovuto ricredere. Definisce “un talento” Giorgia Meloni che in questa fase di consultazioni, però, “ha lasciato molto spazio agli alleati” ma questo, a detta di Davi, “non andrà a influenzare sul risultato elettorale che potrebbe anche crescere di un punto”.

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Convinto, invece, di un “continuo calo del Pd” in quanto, “non può invertire la tendenza in mancanza di un leader”. Per i Cinquestelle, il sondaggista prevede una flessione di consensi, anche se lieve. “Io, io, io, per Luigi Di Maio, è stato penalizzante”, dice il sondaggista. Un altro fattore penalizzante per i 5stelle è “non aver dato concretezza a una fase di governo soprattutto agli elettori del Sud che gli hanno dato un forte segnale del ‘fare’”. Anche Nicola Piepoli è più che convinto della tendenza di crescita del centrodestra e che può anche ottenere la maggioranza. “Se il 4 marzo non ha superato i 316 seggi, oggi li sfiora – afferma il fondatore dell’omonimo Istituto di ricerche e opinione – e quindi il centrodestra potrebbe avere la maggioranza alla Camera”. In sostanza, “per me il centrodestra ha vinto, tranne che non si registra un’inversione di tendenza cosa che finora non vedo”. Piepoli è altrettanto determinato nell’affermare che la Lega “continuerà a crescere”. E continuando ad analizzare le intenzioni di voti dei singoli partiti all’esterno della coalizione, oltre a ribadire l’impennata dei leghisti, Piepoli prevede che “Fi e FdI restano ferme”.

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Il MoVimento 5 Stelle su base Italia è “ristagnante”. Ma il sondaggista non manca di evidenziare che “nel Nord i Cinquestelle iniziano a registrare qualche difficoltà”. Circa al Pd, le urne del 22 luglio, potrebbero far mantenere lo stesso bottino di marzo, non a caso Piepoli, per i dem parla di “stabilità”. In merito all’affluenza, l’analisi del sondaggista riporta che pure se dovesse crescere di qualche punto, in quanto “la gente in vacanza resterà in vacanza, non cambierebbero le intenzioni di voto”. Roberto Weber va dritto al sodo: “Se si va a votare domani con questa legge elettorale, non ho dubbi che il centrodestra avrebbe la maggioranza”. E, una spiegazione, per il presidente dell’Istituto Ixè, “è che la vittoria ha gasato l’elettorato di centrodestra”. Cosa che invece “non è accaduta con il MoVimento 5 stelle,” aggiunge. E così, “è sufficiente che alle prossime elezioni cali un po’ l’affluenza, quello che per il centrodestra ieri era 37% varrà 40%”. I 5stelle alle prossime elezioni “rischiano”, evidenzia inoltre Weber, in quanto hanno un “voto di opinione ed emozionale” e “non hanno ancora un consenso consolidato”. Infine, “più che probabile un calo del Pd”. G. Min.

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