Emiliano in Sicilia, usare l’Isola come serbatoio voti è inaccettabile

1 aprile 2017

Michele Emiliano, candidato alla segreteria nazionale del Pd a Palermo per incontrare i suoi sostenitori prova a dare una spallata a quella che è considerata una roccaforte renziana. “C’è una roccaforte di tessere renziane. Poi voglio vedere cosa succederà il 30 aprile. Cioè se l’orgoglio di questo meraviglioso popolo si accontenterà di un dialogo tra l’ex premier e il suo ministro della Giustizia come se nulla fosse successo, o se i siciliani vogliono fare ciò che hanno in testa, ovvero la rivoluzione italiana portando il loro dolore, la loro energia e le idee a Roma per cambiare il Paese e riprendersi quello che la storia gli ha tolto. La questione meridionale è anche una questione nazionale e i siciliani lo sanno bene. Non si risolve facendo accordicchi di tessere che poi dobbiamo anche verificare se corrispondono a voti effettivi”.

L’eredità politica del Pd è strepitosa ma completamente opacizzata, credo che la nostra mozione sia l’unica in grado di ricostruire il centrosinistra e per la riscossa Italiana. “Utilizzare la Sicilia come serbatoio di voti per il Pd è una vergogna che non si può più accettare”. Quindi il presidente della Regione Puglia ha sottolineato come gli errori del Pd e del centrodestra in Sicilia abbiano spianato la strada al Movimento 5 Stelle. “Qui in Sicilia, a causa degli errori non solo nostri, ma dell intera classe dirigente riformista, quindi mi riferisco al centrodestra, il Movimento 5 Stelle è probabilmente il più forte di tutta Italia. Milioni di voti teoricamente del Pd sono passati al Movimento 5 stelle per una disperazione di non trovare nel Pd ciò che cercano”.

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