Emma Bonino corre da sola. Salta l’alleanza tra +Europa e Pd

Emma Bonino corre da sola. Salta l’alleanza tra +Europa e Pd
Emma Bonino, leader di + Europa
2 gennaio 2018

Emma Bonino e i suoi compagni di viaggio hanno lanciato il grido di allarme: siamo costretti a correre da soli. “Al momento è l’unica via”, hanno spiegato Emma Bonino, Riccardo Magi, Benedetto Della Vedova. Gli stessi promotori della lista “+ Europa” lanceranno, in settimana, la raccolta firme e puntando il dito contro il Viminale accusato di “interpretazione surreale della legge elettorale”. Dunque, salta l’alleanza tra la lista di Emma Bonino “+ Europa” e il Pd in vista del voto del 4 marzo. Nessuna frattura politica, ma una interpretazione del Rosatellum, vidimata dal Viminale, costringe di fatto la lista della Bonino a presentarsi da sola. Una scelta obbligata, conseguente a quello che +Europa definisce un pasticcio tecnico-giuridico previsto dalla legge elettorale. Pur non opponendosi apertamente ai dem, i candidati spiegano che presenteranno i loro nomi per i collegi uninominali. “La presentazione autonoma, senza alcuna forma di collegamento con altre liste  – spiegano i promotori – è una condizione che ci è imposta da un’interpretazione e giuridicamente incostituzionale di una norma della legge elettorale”.

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In allarme il partito di Renzi che si vede ancor più indebolito per le Politiche. Intanto, il vicesegretario del Pd, Maurizio Martina, fa sapere che “per il Partito Democratico le porte della collaborazione con la lista +Europa sono sempre aperte”. “Condividiamo insieme a loro l’urgenza di un nuovo e forte impegno europeista  – dice il ministro delle Politiche agricole – e siamo pronti di conseguenza anche alla leale collaborazione organizzativa, garantendo il nostro lavoro per la raccolta delle firme necessarie per ogni circoscrizione”. “Il punto vero essenziale – conclude – e’ volere lavorare insieme, unendo le nostre forze con un accordo politico. Noi ci siamo con convinzione e spero ci siano anche loro”. A dar man forte a Martina, il compagno di partito Piero Fassino: “Andare divisi sarebbe un danno per tutti, sia per i radicali, sia per il centrosinistra, dando cosi’ un vantaggio gratuito al centrodestra e ai 5Stelle”. Quindi, “per questo non ci si puo’ rassegnare”. “Anche perche’ – aggiunge l’ex sindaco di Torino – ci sono le condizioni politiche e organizzative per realizzare un’intesa, a partire dall’impegno del Pd e del centrosinistra a sostenere organizzativamente la raccolta delle firme necessarie alla presentazione delle liste radicali in tutte le circoscrizioni”.

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