Epatite C non è più uno spauracchio, verso l’eradicazione con nuovi farmaci

Epatite C non è più uno spauracchio, verso l’eradicazione con nuovi farmaci
17 ottobre 2017

L’epatite C non è più uno spauracchio ma una malattia che va dritta verso l’eradicazione. Merito dei nuovi farmaci, capaci di curare completamente il paziente, ai quali si sono aggiunte molecole di ultimissima generazione che garantiscono maggiore efficacia, tempi di terapia più brevi e costi più contenuti. Spiega Antonio Craxì docente di Gastroenterologia all’Università di Palermo e Direttore dell’Unità di Gastroenterologia ed Epatologia del Policlinico “Paolo Giaccone” che non si tratta più di una malattia sommersa: “Ormai le persone con infezione da epatite C le conosciamo e sono davvero tante. Novantamila nel corso degli ultimi 2 anni e mezzo le abbiamo curate coi nuovi regimi di cura, che promettono, e hanno mantenuto la promessa, di una efficacia quasi vicina al 100%. Ne restano almeno 200mila da curare. Il vero sforzo da compiere entro i prossimi 3 anni sarà quello di riportare all’attenzione medica, e quindi alla possibilità di una cura, quei pazienti che sanno di avere l’epatite C, ma non se ne curano non avendo sintomi o disturbi”. Dopo la decisione dell’Aifa di eliminare le restrizioni dovute ai costi altissimi delle terapie e aprire l’accesso ai farmaci a tutti i pazienti, l’obiettivo è l’eradicazione. Spiega Antonio Gasbarrini, Professore Ordinario di Gastroenterologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma: “Da 7-8 anni la rivoluzione, perché abbiamo nuovi farmaci estremamente efficaci, in grado di eliminare il virus ed eradicarlo completamente in oltre il 90% dei casi. Abbiamo avuto varie generazioni di farmaci. Gli ultimi sono incredibili: riusciamo ad eradicare in oltre il 95% dei casi con una compressa al giorno presa per otto settimane e pressochè senza effetti collaterali”.

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