Missione per scoprire universo violento

10 luglio 2014

E’ deciso. Sara’ Athena, un sofisticatissimo osservatorio orbitante nei raggi X che prendera’ il volo nel 2028, la seconda delle grandi missioni dell’Agenzia spaziale europea prevista nell’ambito del programma ”Cosmic Vision”. A selezionare la missione, all’unanimita’, e’ stato lo Science Programme Committee dell’ESA. Athena, sottolinea Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica, indaghera’ i fenomeni piu’ energetici che avvengono nell’universo, come il plasma caldo negli ammassi di galassie e gli oggetti celesti piu’ estremi che si conoscano, ovvero i buchi neri e i lampi gamma, spingendosi fino all’epoca in cui si sono formate le prime stelle supermassicce, a 150 milioni di anni dal Big Bang. L’Italia con Inaf, Asi e numerose Universita’ avra’ un ruolo determinante nel progetto, sia per la parte scientifica che per lo studio del concetto di satellite e dei suoi strumenti.

”Athena e’ uno dei quattro pilastri del futuro osservativo a multilunghezza d’onda di INAF, con SKA nella radioastronomia, E-ELT nell’ottico e CTA nei raggi gamma”, ha detto il presidente dell’Inaf Giovanni Bignami. ”Conquistata la possibilita’ di una presenza italiana – ha aggiunto Bignami – ora dobbiamo concretizzarla. Saremo aiutati in questo dalla grande tradizione nazionale nella astronomia X dallo spazio, cominciata da Riccardo Giacconi 50 anni fa e continuata in Italia con le brillanti missioni BeppoSax, EPIC XMM e IBIS INTEGRAL”. L’ universo e’ permeato di un plasma caldissimo, che si estende in una ragnatela cosmologica e al cui centro risiedono gli ammassi di galassie. I buchi neri di ogni taglia, i piu’ grandi dei quali risiedono al centro di ogni galassia, sono l’altra componente fondamentale per comprendere come ”funziona” l’universo che noi conosciamo. L’energia espulsa dal buco nero e’ in grado di influenzare la formazione e la vita delle stelle e della galassia che lo ospita. I primi buchi neri, ricorda Media Inaf, si sono formati dall’esplosione delle prime stelle dell’Universo, circa 150 milioni di anni dopo il big bang.

Queste stelle primordiali sono evolute molto rapidamente, in ”solo” un milione di anni dalla nascita hanno esaurito il loro combustibile e sono esplose, formando e poi espellendo nello spazio i primi elementi chimici piu’ pesanti dell’idrogeno e dell’elio – come ad esempio carbonio, ossigeno e ferro, necessari per le generazioni seguenti di stelle – e generando i primi buchi neri dell’Universo, i ”semi’ dei buchi neri supermassicci che oggi si trovano al centro di ogni galassia. Il modo di scoprire queste stelle primordiali e’ osservare e studiare la loro esplosione, che e’ accompagnata da un lampo di raggi gamma. ”Con la selezione di Athena si aggiunge un altro elemento al programma scientifico dell’Esa”, ha dichiarato Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia spaziale italiana, per il quale ”questa missione, la seconda selezionata della classe di missioni Large, rappresenta la seconda pietra angolare della costruzione europea del programma Cosmic Vision che vede l’Asi e con essa la comunita’ scientifica italiana, ma anche quella industriale, chiamate a mantenere il livello di eccellenza raggiunto in molti anni di impegno continuo. Un impegno che necessita di spalle piu’ solide di quelle che sono state disponibili negli ultimi anni”. ”L’Europa con Athena conquista di fatto il primato negli studi dell’universo nei raggi X per i prossimi trent’anni. E sara’ un’importante facility su cui potra’ formarsi la nuova generazione di ricercatori in questo settore” ha infine commentato Luigi Piro dell’Inaf-IAPS di Roma, il coordinatore della parte italiana del team che ha proposto la missione Athena.

La selezione della missione Athena giunge a valle della scelta dell’Esa, lo scorso novembre, del tema scientifico per la sua prossima grande missione spaziale, dal titolo ”L’Universo caldo ed energetico”, che vede il supporto di oltre 1200 ricercatori in tutta Europa con il coinvolgimento di numerosi Istituti e Osservatori dell’Inaf (IAPS/Roma, IASF di Milano, Bologna, Palermo, Osservatori di Milano, Trieste, Torino, Bologna, Arcetri, Padova, Roma, Napoli, Palermo ) e le Universita’ di Roma (I, II e III), Milano, Trieste, Bologna, Palermo, l’Universita’ e sezione Infn di Genova e l’Ifn del Cnr.

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