Esercito per le buche a Roma, militari contrari. E scoppia la polemica

Esercito per le buche a Roma, militari contrari. E scoppia la polemica
Il sindaco di Roma, Virginia Raggi
18 dicembre 2018

Neanche l’Esercito ha le strade spianate tra le buche di Roma: l’emendamento 1.2827 alla legge di Bilancio, annunciato dalla sindaca Virginia Raggi come risolutore per l’emergenza strade della Capitale, che avrebbe portato il Genio civile a rimediare all’emergenza buche, è stato dichiarato inammissibile dalla commissione Bilancio del Senato. “Inutile creare allarmi ingiustificati – ha poi precisato il viceministro dell’Economia, Laura Castelli (M5S) – L’intervento per la manutenzione delle strade di Roma ci sarà e sarà regolarmente finanziato. Stiamo effettuando una semplice correzione formale del testo, che sarà ripresentato a breve e che finalmente aiuterà la Capitale a risolvere l’annosa questione delle buche nelle strade”.

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Nella cornice del deposito Atac di via Prenestina, Raggi in mattinata aveva proclamato come “grande vittoria per Roma e i romani” lo stanziamento, da parte del Governo, di fondi per la riparazione delle arterie principali della Capitale. La rete viaria, infatti, è nuovamente ammalorata dopo le piogge dei mesi scorsi, nonostante le riparazioni effettuate nell’ambito del cosiddetto “Piano Marshall” contro le buche lanciato dalla Giunta capitolina. Specificità dell’operazione, l’impiego dell’Esercito e del Genio civile a caratterizzare l’attenzione eccezionale garantita dal Governo “amico” alla Capitale a guida M5S. All’emendamento avrebbe lavorato, stando al Campidoglio, una Cabina di regia dedicata comprendente, tra gli altri, l’assessora ai Lavori pubblici capitolina Margherita Gatta, la ministra della Difesa Elisabetta Trenta, e la sottosegretaria all’Economia Laura Castelli.

Già a ridosso della dichiarazione, però, fonti della Difesa correggevano il tiro dell’annuncio precisando che “l’impiego del Genio per l’intervento sul sistema infrastrutturale di Roma è una iniziativa di natura parlamentare, non governativa, il che significa che ad esprimersi dovrà essere il Parlamento: laddove l’emendamento passasse, ci metteremo a disposizione per valutarne un eventuale impiego”. Il Campidoglio conta di inserire i fondi promessi, qualora ne andasse in porto l’assegnazione in sede di Bilancio nazionale, già dall’assestamento Roma Capitale previsto entro febbraio. La procedura, implicando l’impiego di una struttura dello Stato in sede esecutiva, andrebbe individuata, ma tra risorse “fresche” e spazi di finanza propri, l’impegno potrebbe essere decisivo per dare una svolta alla viabilità cittadina. Tanto che a Palazzo Senatorio si parla di un errore puramente formale che verrà corretto rapidamente in tempo utile, e che la sottosegretaria al’Economia Laura Castelli ha definito “inutile creare allarmi ingiustificati”, perché “l’intervento per la manutenzione delle strade di Roma ci sarà” e che “sarà ripresentato a breve”.

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Dalle parte delle opposizioni capitoline, tuttavia, si contestano sia i numeri, sia il merito dell’intervento governativo. “Mentre i romani continuano ogni giorno a rischiare la vita nelle strade colabrodo – ha tuonato il segretario romano del Pd Andrea Casu – dei 180 milioni iniziali promessi e richiesti si era già scesi a soli 50 milioni in finanziaria per il 2019 da sommare ai 56 milioni che il Comune sta mettendo nel suo bilancio. Totale 106 milioni di interventi, meno della somma delle gare finanziate nel 2018 (140 milioni)”. Stefano Fassina, di Sinistra per Roma, definisce “surreale” l’idea di chiamare l’esercito per sistemare le buche: “È innanzitutto frutto di disperazione, comprensibile e giustificabile all’avvio della Giunta – attacca – ma grave a metà mandato della Sindaca Raggi. È l’ulteriore conferma delle condizioni patologiche dell’amministrazione capitolina e dello scarso senso istituzionale del Governo e, in particolare, della ministra della Difesa”, ha concluso.

Dure critiche alla proposta sono arrivate da Luca Marco Comellini segretario generale del Partito per la tutela dei Diritti dei militari (Pdm), il “sindacato dei militari” che su Facebook ha scritto: “Come sindacato dei militari sono indignato: utilizzare i militari per riparare le buche sulle strade di Roma offende la loro professionalità. Ricordo a Raggi e al ministro Trenta che i militari sono altro. Perchè le buche nelle strade di Roma non le vanno a riparare i parlamentari italiani? Una nutrita squadra: il Movimento 5 Stelle ha 220 deputati e 109 senatori, 329 persone messe a lavorare sulle strade di Roma riparerebbero tutte le buche in brevissimo tempo. Volete il cambiamento? Fatevi vedere in mezzo alle strade che lavorate per i cittadini”.

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