Forse c’è vita su una delle lune di Saturno

14 aprile 2017

Su una delle lune di Saturno potrebbero esserci le condizioni atmosferiche per ospitare forme di vita. A scoprirlo è stata la sonda spaziale Cassini, che a settembre terminerà un viaggio di esplorazione attorno al pianeta, durato una decina di anni. Una missione che vede insieme Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Sono stati analizzati i fumi di gas liberati dal satellite Encelado, una piccola luna con un oceano d’acqua liquida sotto la sua superficie ghiacciata. Ed ecco la scoperta: “C’è una quantità significativa di idrogeno molecolare” ha detto Hunter Waite, direttore del programma per la divisione spaziale e ingegneristica al Southwest Research Institute di San Antonio che ha sottolineato come ci sia del “potenziale”.

I livelli di anidride carbonica, idrogeno e metano misurati su Encelado fanno quindi pensare alla possibilità che alcuni sistemi di microbi potrebbero trovarvi nutrimento. “L’esistenza di questo idrogeno – spiega ancora – così come avviene in fondo agli oceani sulla Terra, è una fonte di cibo, possiamo paragonarlo a caramelle per i microbi, mangiano idrogeno e lo trasformano in metano”. L’annuncio è arrivato nella conferenza stampa indetta dalla Nasa per discutere i nuovi risultati sui mondi oceanici, ottenuti grazie alle rilevazioni della sonda Cassini e del telescopio spaziale Hubble e i risultati sono stati pubblicati su “Science”. Nuove scoperte che, secondo la Nasa, “contribuiranno a informare le future esplorazioni di mondi oceanici, tra cui la prossima missione Europa Clipper che sarà lanciata nel 2020, e la ricerca delle vita fuori dalla Terra”.

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