Estorsioni via web, un uomo s’è suicidato

24 gennaio 2018

Si è suicidato per il terrore e la vergogna che la sua vita privata potesse essere conosciuta da tutti. Un uomo che frequentava siti di annunci per incontri sessuali è tra le vittime di una spregiudicata banda criminale che si dedicava alle estorsioni e alle truffe sul web. Dalla sua storia è partita l’indagine che ha portato agli arresti di 21 persone eseguiti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Nuoro, in collaborazione con i militari di Torino, Vercelli e Catania. Il procedimento penale della Procura di Nuoro, nasce nel 2017, dal suicidio sospetto di un uomo di 39 anni. I suoi anziani genitori si erano rivolti all’Arma per trovare un motivo al suicidio – per loro “inspiegabile” – del figlio. Da qui le indagini sui profili social, che hanno portato alla luce che il giovane, in attesa di essere assunto presso una struttura sanitaria, era stato ricattato da un sedicente ispettore della polizia che lo aveva minacciato di possibili ripercussioni lavorative e gli aveva richiesto in più occasioni il pagamento di inverosimili multe per inesistenti violazioni connesse alla pubblicazione degli annunci a sfondo sessuale sui siti internet. L’uomo, prima di togliersi la vita, ha versato ai malfattori quasi 5.000 euro. Tracciando il movimento del denaro estorto i militari sono riusciti a risalire a un 39enne, piemontese ma di origine sarda, con precedenti, figura principale della banda composta da una ventina di persone, ciascuno con la sua competenza specifica.

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