Eutanasia, la battaglia di Irene per vivere #LiberiFinoAllaFine

20 dicembre 2017

Un accorato e doloroso video appello rivolto agli “illustri rappresentanti del popolo italiano”, in cui Andrea Curiazi ripercorre le drammatiche ultime fasi di vita della giovane moglie Irene Landolfi, malata terminale di tumore e intenzionata a ricorrere al suicidio assistito in Svizzera, dove però non ha fatto in tempo ad arrivare. Nel video diffuso dall’Associazione Luca Coscioni, Andrea ricorda come Irene sia morta il 24 agosto scorso, 2 giorni dopo aver concluso le procedure per ottenere l’aiuto medico alla morte volontaria ma senza riuscire a raggiungerla, consumata a trent’anni da un adenocarcinoma polmonare diagnosticato due anni prima al quarto stadio. Una malattia che non ha impedito nell’ultimo biennio alla coppia di essere felice, viaggiare, adottare un cane, sposarsi. Perché Irene amava la vita. Aveva contattato la clinica Dignitas nel gennaio 2016, per poi fare richiesta di assistenza al suicidio nell’agosto 2017 e contattare Marco Cappato al ritorno da un viaggio in camper in Nord Europa. Purtroppo Irene non ha fatto in tempo: è morta subito dopo aver presentato tutta la documentazione necessaria ed effettuato il pagamento dell’ultima tranche per avviare la richiesta di “luce verde provvisoria”. Un iter che ha richiesto molto tempo. Troppo.

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Continua dunque la battaglia dell’associazione per “vivere liberi fino alla fine” con un appello ai politici: “Il Biotestamento non basta. Ecco quali pene patisce chi non riesce ad andare in Svizzera”. Irene, sottolinea l’associazione Coscioni, “avrebbe voluto essere padrona del suo destino ma, soprattutto, avrebbe voluto che il suo caso potesse aiutare chi oggi, nel nostro Paese, lotta per fare in modo che venga discussa ed approvata in Parlamento una legge sul fine vita che possa garantire a tutti di decidere autonomamente e di morire degnamente”. È lei il nuovo volto della campagna per la legalizzazione dell’Eutanasia in Italia, attraverso un video rivolto agli “illustri rappresentanti del popolo italiano”, “La battaglia di Irene”: un accorato e doloroso appello del marito, Andrea Curiazi, diffuso dalle pagine social dell’Associazione Luca Coscioni, EutanaSia Legale e di Marco Cappato. Conquistato il Testamento biologico, “l’obiettivo – affermano i promotori dell’iniziativa – ora è il raggiungimento di una legge sul fine vita che consenta la libertà di scelta anche a chi, come Irene, come Fabo, come Dominique Velati, come Davide Trentini, desidera interrompere una condizione di irreversibile sofferenza. Sarà possibile solo con la legalizzazione dell’eutanasia”. La campagna per vivere #LiberiFinoAllaFine continua con il consiglio generale Associazione Coscioni di oggi, 20 dicembre a Roma, il giorno dell’undicesimo anniversario dalla morte di Piergiorgio Welby.

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