Fallimento Bagnolifutura, indagato anche il sindaco de Magistris

Fallimento Bagnolifutura, indagato anche il sindaco de Magistris
Luigi De Magistris
20 aprile 2019

C’e’ anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, tra gli undici indagati della Corte dei Conti regionale per il fallimento della societa’ Bagnolifutura spa che aveva lo scopo di riqualificare l’area dell’ex Italsider di Napoli. Deve rispondere di un danno erariale di circa un milione di euro. Per la procura contabile, il primo cittadino ad agosto del 2016 impegno’ la societa’ in house illegittimamente a occuparsi delle regate per l’America’s cup sul lungomare di Napoli, caricando l’azienda di altri costi. Oltre a lui sono indagati anche l’ex sindaco Rosa Russo Iervolino. “La sua e’ una grave e inescusabile colpa e deriva dalla garanzia proposta il 3 agosto del 2007 all’istituto di credito mutante la rassicurazione sulla solvibilita’ della societa’ e si impegnava al pagamento delle rate di mutuo in caso di mancato pagamento”, scrivono i magistrati nell’atto di accusa. Nell’elenco anche Rocco Papa, vicesindaco nel 2002 che propose di conferire a Bagnolifutura un suolo gravato da un onere risarcitorio inadempiuto. Stessa sorte per Sabatino Santangelo, vicesindaco, che approvava i verbali del Cda consentendo la capitalizzazione degli interessi passivi. Lo stesso fece l’assessore al Bilancio, Salvatore Palma, che approvo’ la decisione di Santangelo, mentre un altro assessore al Bilancio, Riccardo Realfonso, proponeva un aumento di 2milioni e 630mila euro.

GLI AMMINISTRATORI COINVOLTI

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L’ex sindaco di Napoli e gia’ ministro dell’Interno, Rosa Iervolino Russo, i due ex vicesindaco Rocco Papa e Sabatino Santangelo, gli ex assessori al Bilancio, Riccardo Realfonzo e Salvatore Palma, l’ex assessore all’Urbanistica, Luigi De Falco, quello al Patrimonio, Ferdinando Balzamo, i dirigenti Giovanni Dispoto, Rosaria Contino e Giovanni Spagnuolo, insieme con l’attuale sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Questi i nomi – come riferiscono organi di stampa – dei destinatari degli undici inviti a dedurre, per un presunto danno erariale di 11 milioni di euro, notificati dalla Guardia di Finanza di Napoli su delega della Procura regionale della Corte de Conti, ad amministratori e dipendenti del Comune di Napoli per la gestione della societa’ Bagnoli Futura, costituita nel 2002 dalla Regione Campania, dalla Provincia di Napoli e dal Comune di Napoli, con lo scopo di bonificare e valorizzare le aree dell’ex sito industriale di Bagnoli.

La societa’ e’ poi fallita nel 2014. Il danno erariale stimato dai magistrati contabili (vice procuratore generale Marco Catalano e procuratore regionale Michele Oricchio) sarebbe di poco superiore a 11 milioni di euro. Contestate “inefficienze riconducibili alle attivita’ di direzione e coordinamento do competenza dell’amministrazione municipale (il Comune deteneva una partecipazione superiore al 91 per cento) riscontrabili gia’ a partire dagli anni immediatamente successivi alla costituzione”. E ancora, un’altra voce di danno sarebbe quella relativa al “depauperamento del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli, si legge in una nota della Guardia di Finanza, “per la mancata acquisizione del complesso polifunzionale de “La Porta del Parco” per la quale e’ stata formulata azione di riserva in attesa della conclusione del contenzioso introdotto dal Comune di Napoli e tuttora pendente dinanzi alla Corte di Cassazione”.

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