Fca, nuova fabbrica di assemblaggio a Detroit

Fca, nuova fabbrica di assemblaggio a Detroit
6 dicembre 2018

Nel giorno in cui Fiat Chrysler Automobiles ha nominato un direttore operativo per la regione Nord Americana, circola voce che l’azienda guidata da Mike Manley voglia aprire un nuovo impianto di assemblaggio a Detroit, nello stato americano del Michigan. L’indiscrezione è di Dow Jones, secondo cui in quella fabbrica il gruppo italo-americano produrrà un Suv. In una giornata generalizzata di sell-off, al Nyse il titolo Fca perde il 3,9% a 15,85 dollari portando a un -11,35% il bilancio da inizio anno; quello degli ultimi 12 mesi è pari a un calo di quasi il 7%.

L’iniziativa ha anche una rilevanza simbolica: si tratterebbe del primo nuovo impianto a essere costruito in Usa da uno dei maggiori gruppi auto della nazione da prima della crisi del 2008. L’indiscrezione circola mentre la rivale General Motors continua a essere criticata dall’amministrazione Trump e dal Congresso per l’annuncio della settimana scorsa di tagli per quasi 15mila posti di lavoro in Nord America e della chiusura di alcuni impianti (anche in Usa). Fca si muoverebbe controccorrente facendo contento il presidente americano, Donald Trump.

Il leader Usa all’inizio del 2018 aveva lodato Fca per l’annuncio di un investimento da oltre un miliardo aggiuntivo di dollari in una fabbrica a Warren, in Michigan, promettendo la creazione di 2.500 posti di lavoro nuovi. A Trump era piaciuta anche la decisione di spostare dal Messico agli Usa la produzione di uno dei suoi veicoli più redditizi, il Ram Heavy Duty; nella nazione dell’America centrale il focus – fu spiegato – sarebbe stato su veicoli commerciali destinati a essere distribuiti in tutto il mondo.

In vista del Salone dell’Auto di Detroit previsto a metà gennaio, chissà che Fca non prepari un annuncio (nel gennaio 2017 aveva comunicato un investimento da un miliardo associato ad altri 2.000 nuovi posti). Intanto il Ceo di Gm, Mary Barra, si è presentata per il secondo giorno di fila davanti ai legislatori Usa preoccupati dai suoi piani. “Ho avuto incontro molto costruttivi con membri del Congresso dall’Ohio e dal Maryland”, aveva detto ieri in un comunicato. “Condivido le loro preoccupazioni sull’impatto che le azioni che abbiamo annunciato la settimana scorsa avranno sui nostri dipendenti, sulle loro famiglie e sulle loro comunità”. Oggi Barra ha spiegato che i piani aiuteranno il primo produttore Usa di auto a migliorare la capacità produttiva.

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