Fca-Peugeot prove di “matrimonio”‘ per un colosso mondiale

30 ottobre 2019

Sono in corso colloqui tra Fca e Psa per una possibile alleanza: l’intesa potrebbe creare un gigante automobilistico da 50 miliardi di dollari (45 miliardi di euro). L’indiscrezione e’ del Wall Street Journal che cita fonti vicine alla questione. Una possibilita’ che le due parti stanno discutendo, e’ una fusione paritetica. Nel nuovo colosso auto, l’amministratore delegato di Peugeot, Carlos Tavares, diventerebbe il ceo mentre John Elkann, presidente della Fca, assumerebbe lo stesso ruolo nella nuova societa’. Sempre secondo le stesse fonti, i colloqui sono allo stato ancora ‘fluidi’ e potrebbero essere prese in considerazione altre opzioni. In questa fase non vi sarebbe alcuna garanzia che un accordo finale sia raggiunto.

Entrambe le case auto non commentano la notizia. La notizia arriva mesi dopo che la Fiat ha ritirato un’offerta precedente per fondersi con la grande rivale transalpina di Peugeot, Renault. Il titolo di Fca balza a Wall Street oltre il 7%. Oggi pomeriggio si riunira’ il consiglio di amministrazione di Psa in via straordinaria. I sindacati italiani si dicono favorevoli a possibili alleanze soprattutto per sviluppare la transizione all’elettrico ma chiedono la tutela dell’occupazione in Italia. “Qualsiasi alleanza deve essere utile a crescere nei mercati asiatici, ad avere tecnologie e risorse per la transizione all’elettrico”, afferma all’Agi il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli.

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“Difficile commentare delle indiscrezioni ma pare ci sia qualcosa di piu’, non e’ la prima volta che Elkann e Tavares si parlano. A Wall Street, Fca sale subito con +8%. Sia il gruppo Fca che Psa hanno bisogno di alleanze. Sarebbe un clamoroso smacco per il governo francese che ha perso l’occasione di creare un campione europeo dell auto con Fca e Renault“, aggiunge. Per il leader della Uilm Rocco Palombella “una cosa e’ certa, il fatto che Fca cerchi partner internazionali per realizzare joint venture e’ positivo. L’importante e’ che Fca continui a valorizzare gli stabilimenti e le produzioni italiane”. Soprattutto, aggiunge all’Agi, “i partner a cui si rivolge debbono aver un vantaggio dal punto di vista dell’elettrico che e’ il valore aggiunto di cui Fca ha bisogno”. Anche Michele De Palma, della segreteria nazionale Fiom per l’auto, sottolinea che “l’importante e’ tutelare l’occupazione in Italia”.

“Visto che stiamo parlando di una questione che riguarda due multinazionali e anche due Paesi e’ indispensabile che non rivediamo quello che e’ successo con la vicenda Renault, ma che il governo e la presidenza del Consiglio tutelino la capacita’ di ricerca e sviluppo che abbiamo nel nostro Paese perche’ da questo dipende tutto il mondo della componentistica dell’Italia, in un momento di grande trasformazione del settore dell’automotive”. “Abbiamo un interesse comune nel nostro Paese ed e’ legata al fatto che c’e’ una capacita installata di produrre 1,5 milioni di veicoli in Italia: qualsiasi ipotesi di accordo o fusione o joint venture deve partire dalla piena occupazione e produzione degli stabilimenti italiani”, concluse De Palma.

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