Fi-Lega, ora si tratta sui seggi. Berlusconi punta su moderati ma pensa a nuovo partito

Fi-Lega, ora si tratta sui seggi. Berlusconi punta su moderati ma pensa a nuovo partito
La parlamentare di Forza Italia, Mara Carfagna
16 ottobre 2017

Il primo passaggio per Berlusconi e Salvini e’ quello di portare a casa il ‘Rosatellum’ bis. Approda domani in commissione Affari costituzionali del Senato, il via libera e’ previsto per la prossima settimana: la linea di FI e’ quella di abbandonare l’Aula per abbassare il quorum ma il partito azzurro – ribadiscono fonti parlamentari – non si tirera’ indietro qualora dovesse essere necessario un soccorso per il numero legale o addirittura per qualche voto di fiducia. In ogni caso sia l’ex premier che Salvini difendono la legge. “Se la legge elettorale e’ questa, chi prende un voto in piu’ fa il presidente del Consiglio”, afferma il segretario del Carroccio. “Andremo uniti, senza contrapposizioni”, rilancia FI, con Brunetta e Carfagna. Ma al momento la trattativa sullo ‘schema’ per dividere i seggi, sottolineano fonti parlamentari, non e’ nemmeno iniziata. In primis perche’ sotto traccia il partito di Via Bellerio e’ convinto che Berlusconi sia gia’ d’accordo con Renzi. Maroni lo dice candidamente: le larghe intese saranno “la soluzione perche’ la nuova legge elettorale non da’ un premio di maggioranza e pertanto non consentira’ di vincere ne’ al centrodestra ne’ al Pd”. “Saranno obbligati a fare come in Germania o un governo di minoranza, come quello di Rajoy”, spiega il governatore lombardo dopo aver dato dell’immortale al Cavaliere.

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C’e’ anche un’altra ragione per cui la trattativa tra FI e Lega sui seggi stenta a decollare. Il leader del Carroccio vorrebbe che fosse impostata su base regionale. In questo modo potrebbe fare la parte del leone nelle regioni del Settentrione. Ma in FI c’e’ un altro timore e riguarda il centro-sud. Nel Meridione il rischio e’ quello di avere poche speranze di successo nei collegi uninominali, al di la’ dei possibili riscontri positivi in Puglia e soprattutto Sicilia. Berlusconi proprio per aumentare i voti nelle regioni del centrosud, riferiscono fonti parlamentari, non esclude novita’ dopo il voto siciliano. Si punta molto sull’apporto di esponenti del centrodestra come Romano e Cesa. Se l’Udc e i centristi in generale dovesse risultare decisivi nella partita del 5 novembre Berlusconi, sottolineano le stesse fonti, potrebbe allargare il partito anche a loro o crearne uno nuovo. Proprio per ambire a quel 20% che FI, secondo l’ambizione del Cavaliere, dovrebbe avere per poter contrastare il Carroccio. Al momento si sta lavorando alla creazione di una federazione che possa comprendere i liberali di Costa e magari l’Udc e il partito di Fitto ma l’ex presidente del Consiglio potrebbe, se il voto siciliano dovesse produrre un effetto in questa direzione, rafforzare FI proprio dal centro sud. Con una offerta nuova da poter utilizzare poi al tavolo delle trattative sui seggi con il Carroccio.

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