Ficarra e Picone: con “Le Rane” all’Eliseo si ride con Aristofane

Ficarra e Picone: con “Le Rane” all’Eliseo si ride con Aristofane
Una foto di scena di "Le Rane" di Aristofane, con Ficarra e Picone
28 novembre 2018

La sfida era ardua: far ridere gli spettatori a teatro con un testo scritto 2500 anni fa. Salvo Picarra e Valentino Picone hanno centrato l’obiettivo con “Le Rane” di Aristofane, diretto da Giorgio Barberio Corsetti, in scena a Roma all’Eliseo fino al 9 dicembre. “Sicuramente è una sfida bella e impegnativa, anche da incoscienti… Incoscienti noi e incosciente anche Aristofane ad affidarci questa commedia sua di 2500 anni fa. Complimenti ad Aristofane per l’idea”. Salvatore Ficarra interpreta Dioniso, il dio del teatro, che si reca nell’oltretomba per riportare in vita Euripide. In questo viaggio è accompagnato dal suo schiavo Santia, interpretato da Picone.

“Credo forse sia la coppia comica più antica che esista, quindi il nostro rapporto è quello di un padrone che picchia il servo, il servo che scorreggia ogni tanto, lui che fa anche delle cose molto scurrili. Non mi paga i contributi perché non c’erano, però è un rapporto molto carnale, per quanto sia il mio dio e il mio padrone io non lo risparmio, hanno bisogno uno dell’altro. Questo era uno spettacolo destinato alla gente, a tutto il tipo di gente che andava a vedere lo spettacolo, quindi c’erano persone ignoranti, ma molto ignoranti, poi c’era il sacerdote in prima fila, poi c’erano persone più o meno istruite, c’erano i politici, per cui era uno spettacolo per tutti. Quindi come dice Aristofane in questa commedia si alternano momenti molto giocosi, molto gioiosi, a momenti serissimi”.

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Nell’aldilà Dioniso diventa il giudice in una disputa tra i due grandi drammaturghi Eschilo e Euripide e alla fine deciderà di portare con sé Eschilo, che con i suoi discorsi sarà in grado di sferzare i cittadini di Atene, che attraversava una fase di decadimento. Il legame con l’attualità è molto evidente. “Nessuna somiglianza, stiamo parlando di un periodo in cui c’erano politici che cambiavano continuamente casacca, corrotti, gente che si occupava di se stessa e non della cosa pubblica, politici buffoni diceva Aristofane. Per copui cose che succedevano 2500 anni fa, per cui opere di fantasia, ecco”. Lo spettacolo ha le musiche originali composte ed eseguite dai SeiOttavi, un cast di giovani attori, mentre gli interpretati di Euripide e Eschilo sono Gabriele Benedetti e Roberto Rustioni.

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