Fico “rompe” la linea Salvini, i porti non vanno chiusi. E Di Maio prende le distanza

Fico “rompe” la linea Salvini, i porti non vanno chiusi. E Di Maio prende le distanza
Il presidente della Camera, Roberto Fico e il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio
30 giugno 2018

Si muove contro corrente rispetto a quanto sta facendo vedere la maggioranza che ha concorso ad eleggerlo: “Io non avrei chiuso i porti, dell’immigrazione si deve parlare con intelligenza e cuore”, dice il presidente della Camera, Roberto Fico, visitando il centro di accoglienza per migranti di Pozzallo. Una visita a sorpresa che arriva a 24 ore dal vertice di Bruxelles in cui si sono scontrate le posizioni di Italia e Francia (ma anche quelle dei paesi fondatori, come Francia e Germania, e dei paesi di Visegrad, contrari ad accogliere i migranti).

Parole che suonano come una risposta al ministro dell’Interno che, nelle ore in cui Fico e’ a Pozzallo, annuncia un nuovo braccio di ferro nei confronti di una nave Ong, la Open Arms battente bandiera spagnola, che ha accolto a bordo 60 persone salvate dalle acque libiche. “Questa nave si trova in acque Sar della Libia, porto piu’ vicino Malta, associazione e bandiera della Spagna: si scordino di arrivare in un porto italiano. Stop alla mafia del traffico di esseri umani: meno persone partono, meno persone muoiono”, avverte Salvini aggiungendo un capitolo all’ormai lunga serie di attacchi alle organizzazioni non governative che operano tra Italia e Libia.

Fico non cita esplicitamente il ministro, ma sottolinea: “Quando si parla di Ong bisogna capire cosa si vuole intendere. Fanno un lavoro straordinario. L’inchiesta di Palermo archiviata, l’inchiesta di Catania da un anno non cava un ragno dal buco. Quindi bisogna capire bene di chi si parla e chi le finanzia, se non si fa cattiva informazione. Le Ong nel Mediterraneo hanno salvato i migranti. Le Ong che hanno lavorato qui a Pozzallo hanno fatto un lavoro straordinario, me lo hanno confermato il questore, il sindaco e la prefettura”. Uno scontro che Fico sembra condurre da solo, contro la sua maggioranza.

Da Milano, Luigi Di Maio stigmatizza i “viaggi della speranza che le ong purtroppo in questi anni hanno o assecondato oppure gestito senza coordinarsi con la guardia costiera libica, come e’ successo per la Life Line”. Insomma, non proprio il “lavoro straordinario” di cui parla Roberto Fico. Il capo politico del M5s, si sofferma anche sulle conclusioni del vertice di ieri. La lettura e’ quella che vede l’Italia tradita dagli altri Paesi, colpevoli di essersi rimangiata la parola all’ultimo momento. “Deve essere chiara una cosa: noi diamo 20 miliardi di euro all’anno all’Unione europea; se questi signori dopo aver firmato un documento, dopo qualche ora smentiscono quel documento, vuol dire che forse dobbiamo rivedere quei 20 miliardi, visto e considerato che non appena si ottiene un mezzo risultato questi atti Paesi subito fanno un passo indietro”, avverte il ministro dello Sviluppo Economico.

Il plauso che Fico non riceve dalla sua maggioranza arriva pero’ dall’opposizione. E’ Maurizio Martina, segretario reggente del Pd, a sottoscrivere parola per parola quanto detto dal presidente della Camera: “Ho apprezzato le parole di questa mattina del Presidente Roberto Fico. Sono parole giuste. Ora mi auguro che voglia muoversi sia verso la maggioranza di governo e nel suo movimento perche’ si rifletta con serieta’ sulla situazione e si fermino scelte sbagliate come quelle fatte sino a qui dall’esecutivo”. Forza Italia, al contrario, chiede al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di riferire in Parlamento su quello che considera un “fallimento”: “Crediamo necessario, a questo punto, che Conte spieghi quanto accaduto al Consiglio europeo in Parlamento indicando la strada che il suo governo intende percorrere nella gestione del fenomeno migratorio che rischia di gravare solo sulle spalle dell’Italia”.

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