Prima fiducia del governo e il Pd occupa Aula: “E’ illegittima”

Prima fiducia del governo e il Pd occupa Aula: “E’ illegittima”
Camera dei Deputati
13 settembre 2018

Alta tensione in Aula alla Camera. Il governo pone sul decreto Milleproroghe la prima fiducia della legislatura ma il Pd insorge e accusa la maggioranza M5s-Lega di “atto eversivo”, bollando come “illegittima” la fiducia stessa, in quanto autorizzata dal governo un giorno prima che il testo del decreto fosse firmato dal presidente della Repubblica e quindi pubblicato in Gazzetta ufficiale. E di fronte alla presidenza della Camera che, pur non entrando nel merito della scelta politica fatta dall’esecutivo e della procedura seguita, valuta come regolare la questione di fiducia posta in Aula, i dem occupano i banchi dell’emiciclo e insistono tuonando contro i giallo-verdi: “E’ stato compiuto per la prima volta un atto eversivo, mai vista una cosa del genere”.

Leggi anche:
Bari, armistizio Laforgia-Leccese: uniti al ballottaggio

Per il Pd autorizzare la fiducia ancor prima che il testo di un provvedimento sia ufficiale e, per di piu’, porre la fiducia su un testo profondamente modificato dal Parlamento, “e’ una cosa non solo illegittima ma che fa carta straccia della Costituzione e delle regole dell’Aula”, attacca Alessia Morani. Ma il governo va dritto per la sua strada e anzi rivendica: “si tratta della prima fiducia, dunque sono passati 100 giorni senza metterla, credo che sia un record per un governo e spero di continuare con questo trend, cioe’ di non mettere la fiducia”, afferma il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro. Detto questo, reduce dalla conferenza dei capigruppo, sede in cui il Pd e’ tornato a lamentare l’illegittimita’ della fiducia, Fraccaro difende l’operato e le scelte dell’esecutivo, e liquida le proteste delle opposizioni come prive di fondamento.

Leggi anche:
Incarico di vertice Ue, Draghi scalda l'atmosfera

Quanto alla prima questione posta, ovvero che “il Consiglio dei ministri non potrebbe approvare il provvedimento e contestualmente dare mandato per eventualmente porre la fiducia qualora si renda necessaria, abbiamo verificato con gli uffici di Palazzo Chigi gia’ da quando ci siamo insediati e non solo e’ legittimo, ma ci sono anche dei precedenti”, spiega il ministro. Quanto alla seconda questione, aggiunge Fraccaro, cioe’ che secondo le opposizioni “non si puo’ concedere il mandato a porre la questione di fiducia nel momento in cui il testo non e’ quello uscito dalle commissioni”, allora vorrebbe dire “che tutte o quasi le fiducie di tutti i governi precedenti, di tutte le opposizioni oggi rappresentate nel Parlamento, sono illegittime. Quindi loro stessi avevano fatto qualcosa di illegittimo in passato. In realta’ non e’ vero, perche’ dal punto di vista formale e’ tutto regolare”, sottolinea.

Leggi anche:
Israele attacca l'Iran, appello del G7: "Serve un passo indietro"

Insomma, per il ministro “e’ legittimo che le opposizioni cerchino di rallentare l’approvazione di un provvedimento che non condividono, lo abbiamo fatto anche noi in passato. E’ ostruzionismo, legittimo, ma non c’e’ nessuna sostanza”. Ma per il Pd “e’ molto grave la scelta del governo di porre la fiducia sul decreto Milleproroghe mentre noi avevamo proposto il ritiro degli emendamenti per discutere solo dei vaccini e dei fondi delle periferie”, afferma il capogruppo Graziano Delrio, che ricorda “la promessa” fatta dall’esecutivo dopo l’incontro che il presidente del Consiglio ha avuto con gli enti locali sul tema delle periferie. Promessa che avrebbe potuto “concretizzarsi con un lavoro del comitato dei nove e un emendamento da votare tutti”. Il Pd non e’ stata l’unica forza di opposizione a protestare: anche Forza Italia e FdI hanno duramente accusato il governo.

Leggi anche:
Missili Patriot, Kiev incalza Europa e Usa. G7: subito scudo aereo per l'Ucraina

“Sul Milleproroghe e’ arroganza a 5 Stelle, una ‘fiducia da deriva autoritaria’”, accusa Fabio Rampelli. In Aula e’ intervenuta anche l’ex omologa di Fraccaro, Maria Elena Boschi: “Avendo una certa esperienza in tema di fiducia perche’ come ministro per i rapporti con il Parlamento piu’ volte mi son trovata nella posizione di Fraccaro – ha ricordato la deputata dem – pongo una questione di legittimita’: ci risulta che questo decreto sia stato pubblicato in gazzetta il 25 luglio 2018. Il Cdm ha autorizzato la fiducia il giorno prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Cosa e’ avvenuto presumibilmente? Al momento stesso dell’approvazione del decreto il governo ha deciso contestualmente di porre la fiducia a prescindere dall’attivita’ parlamentare”.

Leggi anche:
Voto in condotta, come cambia la scuola con il ddl Valditara

La questione di fiducia posta dal governo in aula a Montecitorio sul decreto Milleproroghe sarà votata, con appello nominale, a partire dalle 12.40 di domani, giovedì 13 settembre. Le dichiarazioni di voto avranno inizio alle 11.15. La scadenza per la presentazione degli ordini del giorno è fissata per le 17 di oggi. Lo ha stabilito la conferenza dei presidenti di gruppo della Camera. Mancando l’accordo unanime fra i gruppi sullo svolgimento dei lavori, dopo lo scontro fra maggioranza e opposizione, non è prevista una data e un orario per il voto finale.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti