Finanziamenti e prostituzione gay, scoppia il caso Unar. Si dimette il direttore Spano

Finanziamenti e prostituzione gay, scoppia il caso Unar. Si dimette il direttore Spano
20 febbraio 2017

francescospano18Francesco Spano si e’ dimesso da direttore dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio. La notizia e’ arrivata al termine di una giornata di polemiche dopo un servizio tv delle Iene dal quale emergerebbe un uso improprio dei fondi assegnati da Palazzo Chigi all’Unar, in particolare il finanziamento a un’associazione gay che organizzava sesso a pagamento. Nel pomeriggio il 39enne avvocato toscano, da un anno alla guida dell’Unar, era stato convocato a Palazzo Chigi dalla sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, e poco dopo e’ arrivata la comunicazione del passo indietro. Le dimissioni, sottolinea Palazzo Chigi, vogliono essere “un segno di rispetto al ruolo e al lavoro che ha svolto e continua a svolgere l’Unar”. L’Ufficio, istituito nel 2003 in recepimento di una direttiva comunitaria, opera nell’ambito del Dipartimento per le Pari Opportunita’. La Presidenza del Consiglio, per quanto non si ravvisino violazioni della procedura prevista e d’accordo con lo stesso Spano, ha reso noto che disporra’ la sospensione in autotutela del Bando di assegnazione denunciato dalle Iene, per effettuare “le ulteriori opportune verifiche”.

I FONDI I relativi fondi, comunque, viene precisato, non sono stati ancora erogati. Secondo la onlus Provita, l’associazione di cui parlava il servizio delle Iene e’ l’Associazione nazionale contro le discriminazioni da orientamento sessuale (Anddos). Il caso ha sollevato un polverono politico, con richieste di dimissioni e chiarimenti da Lega, centrodestra e M5S. “Chiediamo che l’Unar, il sedicente ‘Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali’ della Presidenza del Consiglio dei Ministri”, aveva chiesto Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, “venga chiuso oggi stesso. L’Italia non ha alcun bisogno di un ‘ufficio’ che con una mano finanzia un’associazione gay nei cui circoli si consumerebbero rapporti sessuali a pagamento e con l’altra scrive lettere ai parlamentari per censurare il loro pensiero”. Interrogazioni sono state preannunciate da Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega in Senato, e dal senatore di Forza Italia Lucio Malan. I Cinque Stelle hanno parlato di “scenario inquietante” e hanno sollecitato verifiche sull’erogazione dei fondi pubblici.

Leggi anche:
La Giulietta di Enrico Mattei esposta di fronte a Palazzo Chigi

CHIUDERE L’UNAR L’Unar va chiuso oggi stesso. La richiesta arriva dal centrodestra dopo il servizio di Filippo Roma delle Iene che ieri sera ha sostenuto come l’ufficio che opera nell`ambito del Dipartimento per le Pari Opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri abbia finanziato un’associazione dietro la quale – secondo la trasmissione di Italia Uno – sarebbe occultato il business del sesso a pagamento. “Chiediamo che l’Unar, il sedicente ‘Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali’ della Presidenza del Consiglio dei Ministri – afferma su facebook Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia – venga chiuso oggi stesso. L’Italia non ha alcun bisogno di un ‘ufficio’ che con una mano finanzia un’associazione gay nei cui circoli si consumerebbero rapporti sessuali a pagamento e con l’altra scrive lettere ai parlamentari per censurare il loro pensiero. Non un euro in più delle tasse degli italiani deve essere buttato per pagare lo stipendio a dei signori, come il direttore dell’Unar Spano, che in evidente conflitto d’interessi assegnano decine di migliaia di euro di soldi pubblici ad associazioni di cui sono soci. Fratelli d’Italia presenterà oggi stesso un’interrogazione urgente al Governo per chiedere la chiusura immediata dell’UNAR e le dimissioni del suo direttore Spano”.

PROSTITUZIONE Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega in Senato, e il senatore di Fi Lucio Malan annunciano interrogazioni parlamentari sul tema: “Su questa cosa – dice l’esponente del Carroccio ai microfoni di Radio Cusano Campus – stavamo lavorando anche noi, pare che l’ente che si occupa delle discriminazioni, l’Unar, avrebbe finanziato una serie di associazioni contro la discriminazione. Una di queste associazioni ha delle sedi in cui si fanno i festini, ci sono delle dark room, ci sono anche episodi di prostituzione. Le Iene hanno intervistato il presidente dell’Unar che non ha saputo dare risposte e a questo punto le chiediamo direttamente al governo. Questo Unar è sempre stato molto solerte nel bloccare tante iniziative anche da parte di Comuni italiani, se vuoi difendere le discriminazioni devi essere nelle condizioni di capire a chi dai i contribuiti e se fanno le iniziative che ti hanno promesso. Se in questo caso le iniziative sono legate a prostituzione e pornografia qualche domanda ce la facciamo”.

Leggi anche:
Giulio Regeni: torture e brutalità emergono dall'autopsia

GRAZIE IENE Attacca anche Malan: “Non c’era bisogno del servizio delle Iene – sostiene – per sapere che da tempo l’Unar agisce al di fuori della legge, occupandosi soprattutto di questioni LGBT, quando la legge che lo istituisce parla solo di rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o l’origine etnica. L’orientamento sessuale non è una razza o una etnia e pertanto tutte le attività dell’Unar in questo settore sono al di fuori della legge. Grazie alle iene però, oggi sappiamo che cospicui finanziamenti sono stati concessi a una associazione che, a quanto ampiamente documentato dalla trasmissione televisiva, gestisce un locale a scopo di lucro, dove si pratica in grandissima prevalenza sesso, in forma collettiva, a pagamento. La cosa paradossale è che la la facciata culturale consiste in una presunta attività di prevenzione dell’AIDS, mentre nel circolo viene praticata ampiamente attività sessuale con sconosciuti, spesso senza protezione alcuna, cioè il più sicuro metodo per diffondere malattie sessualmente trasmesse”.

 

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti