Inchiesta firma false M5S, Cancelleri a Palermo dai pm: non parlammo con vertici nazionali

Inchiesta firma false M5S, Cancelleri a Palermo dai pm: non parlammo con vertici nazionali
16 novembre 2016

I deputati regionali siciliani del M5S Giampiero Trizzino, Giancarlo Cancelleri, Gianina Ciancio e Stefano Zito sono stati sentiti oggi dal procuratore aggiunto Dino Petralia e dal pm Claudia Ferrari nell’ambito dell’inchiesta sulle firme false per la presentazione delle liste del M5S per le elezioni comunali del 2012. I parlamentari hanno riferito ai magistrati quanto appresero dalla collega Claudia La Rocca che, dopo la puntata de Le Iene in cui si denunciava il fatto, rivelò ai colleghi dell’Ars di aver copiato le sottoscrizioni, visto che le originali erano inutilizzabili per un errore di compilazione, facendo il nome degli altri attivisti coinvolti nella vicenda, tra i quali Claudia Mannino e Samantha Busalacchi. La La Rocca disse agli altri parlamentari che aveva deciso di parlare con i pm e raccontare loro tutto. Scelta che, dopo di lei, secondo indiscrezioni, avrebbe fatto almeno un altro attivista. La Rocca, rea confessa, è tra gli indagati.

“Non abbiamo riferito ai vertici nazionali il racconto della La Rocca sulla vicenda delle firme false – ha detto Cancelleri -. Ci siamo limitati ad ascoltarla e ad accogliere con felicità la sua intenzione di parlare con i magistrati”. Il parlamentare dunque ha negato di aver parlato con i vertici nazionali del movimento di quanto aveva appreso dalla collega La Rocca, che davanti ai pm si è autoaccusata del falso facendo anche i nomi degli altri attivisti coinvolti. In merito, invece, alla decisione di alcuni deputati nazionali di querelare per diffamazione Vincenzo Pintagro, attivista del M5s che pure aveva denunciato il fatto, Cancelleri ha affermato: “Ci sono due versioni, quella della La Rocca e quella degli altri. Decideranno i magistrati quale è quella vera, non ha senso fare deduzioni”. Su eventuali provvedimenti da prendere contro i grillini ‘colpevoli’ Cancelleri ha deto: “Deciderà Grillo che è il garante nazionale. E già subito dopo le prime notizie sulla vicenda si è espresso chiaramente invitando, ad esempio, chiunque sapesse qualcosa sul caso a rivolgersi ai magistrati”.

Leggi anche:
Il toto tema della maturità 2024: tra autori classici e attualità scottanti
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti