Firme false M5S, per i grafologi certezze solo per 4 su 14 indagati

Firme false M5S, per i grafologi certezze solo per 4 su 14 indagati
7 aprile 2017

Sono quattro gli esponenti del Movimento 5 Stelle per i quali i grafologi nominati dalla Procura di Palermo hanno individuato profili di “parziale compatibilita’” con le mani degli autori della falsificazione delle firme a sostegno della lista grillina, presentata per le elezioni comunali del capoluogo siciliano del 2012. Quattro su 14 indagati, undici dei quali accusati delle falsificazioni: sono l’ex assistente del gruppo dell’Assemblea regionale siciliana Samantha Busalacchi, i deputati regionali Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio e l’ex candidato a Palazzo delle Aquile Giuseppe Ippolito. Tutti, a parte la Busalacchi, hanno confessato, fornendo il “saggio grafico”, un campione della loro scrittura da confrontare con le firme ricopiate cinque anni fa. Per altri cinque dei coinvolti nell’inchiesta la conclusione degli esperti (Antonello Miranda, Giuseppe Sofia, Concetta Barbera e Antonio Sofia) non raggiunge certezze: “Nonostante si siano rilevate talune concordanze, non e’ possibile, allo stato delle indagini e considerati i campioni a raffronto, esprimere un giudizio di effettiva compatibilita’ con le sottoscrizioni apocrife”. Il riferimento, in questi casi, e’ alle deputate nazionali Giulia Di Vita e Claudia Mannino, agli attivisti Tony Ferrara e Riccardo Ricciardi e a Stefano Paradiso, detto Alessio, altro candidato al Consiglio comunale, che pure aveva ammesso, come Ippolito, di avere ricopiato le firme.

Il giudizio, che in alcuni casi rimane “sospeso”, e’ dovuto alle difficolta’ di un lavoro basato su “scritture di comparazione” incomplete, prese dalla Digos all’Universita’, in Parlamento, in uffici pubblici: i cinque indagati, cosi’ come la Busalacchi, non avevano infatti rilasciato il saggio grafico e lo hanno fatto solo la settimana scorsa, quando si sono presentati ai pm Bernardo Petralia e Claudia Ferrari, facendosi interrogare. Il reato contestato si riferisce alla ricopiatura, avvenuta nella notte fra il 3 e il 4 aprile 2012, delle firme dei sostenitori della lista, cosa che fu fatta a causa di un errore che avrebbe potuto invalidare tutto. Il reato non viene consumato solo da chi materialmente avrebbe scritto ma anche da chi avrebbe deciso e partecipato a vario titolo al “disegno criminoso”: il deputato nazionale Riccardo Nuti (foto), nel 2012 candidato sindaco, e’ infatti indagato come istigatore, anche se non e’ accusato di avere ricopiato le firme. Anche la sua grafia e’ stata comunque sottoposta al vaglio degli esperti, che pero’, a causa della scarsezza del materiale reperito dalla Digos, dato che Nuti e’ tra coloro che non avevano fornito un campione della propria scrittura, e’ risultato impraticabile. I quattro esperti nominati dalla Procura hanno invece accertato che a compilare i moduli a sostegno della lista pentastellata furono otto persone: Busalacchi, Mannino, La Rocca, Di Vita, Ciaccio, Ippolito, Ricciardi, Ferrara,. Questo conferma il racconto dei “pentiti” circa le mani di coloro che si alternarono, nella notte delle “correzioni”, ai tavoli del comitato elettorale del M5S. Inserire i dati personali dei sottoscrittori non significa averne falsificato le firme, ma riscontra la presenza di tutti nella notte del 2-3 aprile 2012 e rafforza le tesi di investigatori e inquirenti. La consulenza grafologica ha esaminato 310 sottoscrizioni e da’ atto della falsita’ di quasi tutte le firme disconosciute da coloro che in apparenza le avevano apposte: alcune, pur essendo state “smentite” dai diretti interessati, sono state ritenute autografe, mentre su altre viene sospeso il giudizio. I pm non ritengono necessario un supplemento di consulenza.

Leggi anche:
Francia, attacco con coltello: ferite due bambine di 6 e 11 anni
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti