Firme false M5s, dopo Nuti anche Di Vita si autosospende da gruppo Camera

Firme false M5s, dopo Nuti anche Di Vita si autosospende da gruppo Camera
17 aprile 2017

Giulia di Vita si autosospende dal gruppo del Movimento 5 Stelle. Ad annunciarlo e’ la stessa deputata sulla sua pagina facebook. Come aveva gia’ fatto il suo collega Riccardo Nuti sabato scorso, anche Di Vita sceglie di non attendere la raccolta firme e la successiva decisione del gruppo pentastellato della Camera e si autosospende, in attesa che si concluda la vicenda giudiziaria palermitana sulle firme false. L’inchiesta coinvolge, oltre a Di Vita, anche altri due deputati 5 Stelle, Riccardo Nuti e Claudia Mannino. I tre deputati sono gia’ stati sospesi dal Movimento, ma non dal gruppo parlamentare. E’ stato lo stesso Beppe Grillo, nei giorni scorsi, a chiedere ai 5 Stelle di svolgere una verifica su possibili nuove sanzioni nei loro confronti e, soprattutto, a chiedere al gruppo della Camera di attivare le procedure per la sospensione dei tre deputati. Di Vita, che ha gia’ annunciato che si dimettera’ da deputata qualora dovesse essere condannata in primo grado.

La parlamentare spiega: “Faccio mie le parole di Riccardo Nuti di cui apprezzo infinitamente il gesto che condivido in toto, ho deciso anche io, infatti, di autosospendermi dal gruppo parlamentare per tutta la durata della mia sospensione dal M5S. Ritengo che il gruppo parlamentare del MoVimento non debba impiegare tempo ed energie in questo modo, prestando il fianco al sistema politico-mediatico gia’ pronto ad approfittare di occasioni del genere per strumentalizzare qualsiasi cosa e alimentare il solito teatrino messo su per tentare di attaccare il M5S. Capisco, inoltre – prosegue – la difficile posizione in cui si ritroverebbero colleghi al cui fianco lavoro, orgogliosamente da 4 anni, molti dei quali diventati amici, costretti a pronunciarsi su di me”. “Posso evitare tutto questo e lo faccio con piena convinzione. Come sempre detto – prosegue ancora la pentastellata Di Vita – mi affido alla magistratura per provare definitivamente la mia estraneita’ ai fatti di cui vengo accusata, nel frattempo resta immutato, se non rafforzato, il mio costante impegno politico ispirato ai principi del MoVimento 5 Stelle in cui non ho mai smesso di credere da 10 anni a questa parte, rispettandone sempre le regole. Continuero’ naturalmente a restituire parte dello stipendio destinandolo al fondo, gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico, dedicato al microcredito e a cui ho gia’ versato oltre 215.000 euro da inizio legislatura ad oggi. Allo stesso modo continuero’ imperterrita la mia azione politica, a livello nazionale e territoriale, continuero’ a farmi portavoce dei bisogni dei cittadini, specie di coloro che una voce non ce l’hanno, a cui ho sempre dedicato gran parte del mio lavoro”.

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Condivide la scelta di Riccardo Nuti ma l’autosospensione non e’ opera sua. A mettere i puntini sulle ‘I’ e’ Roberto Fico che, secondo indiscrezioni, sarebbe stato l’artefice del passo indietro compiuto da Nuti, prima che il gruppo 5 Stelle della Camera si riunisse – come chiesto da Grillo – per sospendere i tre deputati pentastellati coinvolti nell’inchiesta sulle firme false nel palermitano. In un post pubblicato ieri sulla sua pagina facebook, Fico precisa: Quello compiuto da Nuti e’ “un atto onesto, coraggioso, coerente con i principi del Movimento e dell’uomo che da 10 anni condivide con tutti noi questo progetto. Smentisco le ricostruzioni fantasiose che mi raccontano dietro a questa scelta. Ancora una volta certa stampa dimostra di non essere capace di leggere gli eventi e le persone, cerca l’inciucetto anche dove non c’e’. Sono fuori dal tempo, lo diciamo da un po’ e ne abbiamo conferma ogni giorno”. Dopo Nuti anche l’altra deputata 5 Stelle coinvolta, Giulia Di Vita, ha annunciato l’autosospensione dal gruppo. Ad oggi, quindi, ‘all’appello’ manca solo la terza deputata coinvolta nell’inchiesta, Claudia Mannino, che finora non ha annunciato alcuna decisione sulla sua sospensione o meno dal gruppo.

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