Il fisco chiede un milione a Cuffaro: “Non posso pagare tutta la somma”

Il fisco chiede un milione a Cuffaro: “Non posso pagare tutta la somma”
14 luglio 2017

Entro otto giorni dovrà dare più di un milione di euro all’erario. Una bella botta, per Totò Cuffaro, dopo aver scontato cinque anni di carcere per mafia. La ‘pesante’ cartella esattoriale è stata inviata da Riscossione Sicilia proprio all’ex governatore che l’ha ricevuta lo scorso 23 maggio. Da allora è iniziato il conto alla rovescia per il pagamento. Si tratta delle spese legali che l’ex politico e i suoi coobbligati dovranno pagare per il processo alle cosiddette talpe alla dda di Palermo. Proprio quel processo costato all’ex presidente della Regione Siciliana una condanna in Cassazione per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra. In soldoni, esattamente parliamo di 1.027.775,19 euro comprensivi di una mora da quasi 50 mila euro. Cuffaro alza le braccia: “Io non posso pagare tutta la somma, un milione io non ce li ho”. In pratica, l’ex senatore, ha ricevuto per primo la cartella per il meccanismo del cosiddetto “pagamento in solido”. Il che vuol dire che in questi casi viene individuato il “più capiente” al quale chiedere il pagamento. Se è in grado di onorare il debito, allora successivamente lo stesso potrà rivalersi sugli altri coimputati che sono coobbligati. “Mi pare una ipotesi assai irreale”, dice ancora l’ex governatore. Anche perché, a chi in passato avrebbe avuto forse la possibilità di contribuire in maniera decisiva al pagamento della cartella, ossia Michele Aiello, sono stati di fatto confiscati i beni. Infatti, oltre a Cuffaro, tra gli altri, era stato condannato a 15 anni proprio Aiello, l’ex manager della sanità privata siciliana.

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