Fisco, spese ristoranti e alberghi più semplici

20 giugno 2014

Spese alberghiere e per alimenti più semplici per i professionisti. E’ quanto prevede il dlgs sulla semplificazione fiscale esaminato oggi dal Cdm. Secondo una nota sul provvedimento diffusa dal governo “le prestazioni alberghiere e di somministrazioni di alimenti e bevande acquistate direttamente dal committente non costituiscono compensi in natura per il professionista che ne usufruisce. Pertanto, il professionista non dovrà più ‘riaddebitare’ in fattura tali spese al committente e non dovrà più operare la deduzione del relativo ammontare quale componente di costo deducibile dal proprio reddito di lavoro autonomo”. A legislazione vigente invece le spese di vitto e alloggio sostenute dal committente per conto del professionista vengono fatturate e quindi da quest’ultimo integralmente dedotte”. Sul fronte delle società tra professionisti invece il dlgs semplifica il regime fiscale chiarendo che trovano applicazione le disposizioni fiscali per le associazioni senza personalità giuridica costituite per l’esercizio associato di arti o professioni. Di conseguenza, il reddito è imputato a ciascun socio per trasparenza in proporzione alla sua quota di partecipazione agli utili consentendogli di farlo valere anche a fini previdenziali. Le medesime regole trovano applicazione anche ai fini Irap.

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