Forza Italia vuol tornare al partito unico. Ma non tutti sono d’accordo

Forza Italia vuol tornare al partito unico. Ma non tutti sono d’accordo
18 novembre 2014

di Antonio Angeli

Cambiano gli equilibri e cambiano le strategie: Renzi è ormai molto lontano, nei sondaggi, dal risultato entusiasmante delle Europee. E questo rimette tutto in gioco, soprattutto in casa azzurra. Così da FI arrivano una “contro legge di Stabilità” e un appello all’unità, per cercare di tornare, a destra, al partito unico. Ma non tutti sono d’accordo. Forza Italia ha in programma oggi una conferenza per illustrare gli emendamenti predisposti dal gruppo della Camera dei deputati alla legge di Stabilità Renzi-Padoan, che è stata definita una vera e propria “contro legge di Stabilità”, e per lanciare l’iniziativa “No Tax Day”, che si svolgerà nei giorni del 29 e 30 novembre in tutta Italia. Ci saranno i vertici al completo, del partito di Berlusconi: interverranno infatti Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, Paolo Romani, presidente dei senatori, Simone Baldelli, vicepresidente della Camera, Deborah Bergamini, deputato e responsabile comunicazione del partito, Mara Carfagna, portavoce del gruppo alla Camera, Elena Centemero, deputato e responsabile scuola del partito, Mariastella Gelmini, vice presidente vicario dei deputati, Rocco Palese, capogruppo in Commissione Bilancio a Montecitorio, Paolo Russo, deputato, Giovanni Toti, europarlamentare e consigliere politico del partito.

E proprio Giovanni Toti, ieri ha lanciato l’idea di un “ritorno al futuro”, con un partito unico con leader Silvio Berlusconi. “Serve un predellino 2” per “preparare il centrodestra alla sfida con il centrosinistra, che non appare più una lotta impari come poteva sembrare solo qualche mese fa”, ha detto Toti in un’intervista al Corriere della Sera. “Ci rivolgiamo al Nuovo Centrodestra – ha aggiunto – Berlusconi proprio sabato ha pronunciato parole importanti e generose, invitando tutti a superare per il bene dei nostri elettori i fatti dolorosi che hanno portato alla rottura fra di noi”. Comunque “nella costruzione di un’alleanza non si può partire dagli estremi, né tantomeno prescindere dal ruolo centrale di un partito come FI che, con il rientro a pieno titolo di Berlusconi sulla scena politica, tornerà almeno ai livelli delle scorse Politiche”.

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Sul candidato numero uno Toti non ha dubbi: “Per esperienza, forza, leadership, non vedo da chi altri si potrebbe partire. Nessuno dei giovani leader scalpitanti di destra ha l’eredità politica e la visione del futuro che ha Berlusconi, il suo quantum di credibilità e capacità che sono essenziali per ritrovare la sintesi di un centrodestra che si è perso, ma che oggi ha davanti a sé una straordinaria occasione”. “Il partito unico del centrodestra che descrive oggi Giovanni Toti è un’ipotesi che non prendiamo in considerazione – ha risposto subito Giorgia Meloni, leader di FdI-An – La nascita dei partiti non può essere imposta con la legge elettorale o per calcoli di convenienza”. E ancora: “Se Forza Italia vuole davvero contribuire alla rifondazione del centrodestra e costruire una reale alternativa a Renzi – aggiunge – dovrebbe fare quello che chiediamo da mesi: rompere il Patto del Nazareno e smetterla di stringere accordi con il centrosinistra”.

 

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