Franceschini, alleanza con M5S già alle Regionali

Franceschini, alleanza con M5S già alle Regionali
Dario Franceschini
12 settembre 2019

Se centrosinistra e Movimento 5Stelle lavoreranno bene nel nuovo governo “potremo presentarci insieme gia’ alle regionali. E’ difficile, ma dobbiamo provarci. Per battere questa destra, ne vale la pena”. Lo dice il neo Ministro dei Beni Culturali con delega per il turismo Dario Franceschini in un’intervista a La Repubblica. Secondo Franceschini sara’ difficile che il governo duri “se si limitera’ ad essere il mero prodotto di forze politiche contrapposte. Pero’ io penso che arriveremo fino alla fine della legislatura”. A motivare la formazione dell’esecutivo c’e’ stata “la situazione del Paese”. Senza questo governo, per Franceschini, saremmo nel disastro economico e “in campagna elettorale. Avremmo Salvini al Papeete ma all’ennesima potenza, magari a torso nudo a mietere il grano. Solo odio e paura. Ci troveremmo alla vigilia della vittoria della Lega”.

Il ministro considera Salvini “il massimo di pericolosita’ democratica che si puo’ avere nel 2019. E quel pericolo non e’ finito. Rimane finche’ qualcuno soffia sulla paura”. Zingaretti va ringraziato “per avere indicato la necessita’ di trovare una soluzione di largo respiro. Il Pd e’ stato unito come non mai”. Questo esecutivo “puo’ essere un laboratorio, l’incubatore di un nuovo progetto”, di una nuova alleanza “politica ed elettorale. Che parta dalle prossime elezioni regionali, passi per le comunali e arrivi alle politiche”. Franceschini ribadisce che il partito e’ unito: “Ho visto che tutti hanno remato dalla stessa parte. Da Zingaretti a Renzi a Orlando”. La possibilita’ di una scissione operata da Renzi sono “retroscena autoalimentati”. Fra i temi dell’intervista anche il ritorno al sistema proporzionale, che “e’ ancora da discutere. Sebbene la riduzione dei parlamentari, che noi abbiamo accettato, si deve accompagnare ad una legge elettorale che dia equilibrio”. Sul nodo migranti “confidiamo nella Ue”.

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Il punto e’ “far capire che chi viene in Italia, non viene per rimanerci ma per entrare in Europa”. Sui decreti sicurezza “recepiremo tutti i rilievi del presidente Mattarella”. Nella Legge di bilancio le esigenze primarie sono non far scattare l’aumento dell’Iva e “intervenire sul cuneo fiscale”. Sulla Tav c’e’ “una decisione gia’ presa prima di questo governo”, mentre per le concessioni autostradali “valgono l’accordo di governo e le parole del premier in aula”. Venendo ai Beni Culturali Franceschini spiega che nella riforma di Bonisoli “ci sono cose che non mi convincono e cautelativamente abbiamo fermato i decreti emessi ad agosto. Li correggeremo. Ma non sara’ la riforma della controriforma”.

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